Il primo agro-tour in Calabria dell’Ambasciatore Guang Defu
L’Associazione Italiana Coltivatori ha organizzato il primo agro-tour in Calabria dell’Ambasciatore e Rappresentante permanente della Repubblica popolare cinese presso la Fao, S.E. Guang Defu, per far conoscere i luoghi d’origine di alcune prelibatezze enogastronomiche del made in Italy, apprezzate in tutto il mondo (+16% in valore) e sempre di più nel mercato asiatico (+16.6% in valore).
L’Italia infatti è il paese dell’Unione Europea con il maggior numero di accordi per l’esportazione di prodotti enogastronomici verso la Cina e quest’ultima è uno dei principali partner commerciali dell’Italia in Asia. Alcune produzioni delle agricolture del Paese, però, faticano ancora a trovare i giusti spazi commerciali verso l’Oriente, così come emerge dai dati Crea del Rapporto sul commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari.
Il tour in Calabria ed in particolare nella provincia di Cosenza dell’ambasciatore cinese è stato proprio caratterizzato dalla condivisione di punti di vista sul futuro dell’agricoltura che gioca un ruolo strategico per la crescita sostenibile delle aree interne.
Ed è quindi in queste aree interne – troppo spesso private di risorse e stimoli – che l’Associazione Italiana Coltivatori ha voluto far accendere i riflettori mediatici per valorizzare il lavoro di chi custodisce i saperi antichi della tradizione e coltiva lo spirito innovativo del fare impresa per il territorio.
Una valorizzazione che, così come emerso nella conferenza “Aree interne, voci della Calabria. Coltiviamo il futuro” organizzata da AIC nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza, può passare attraverso lo sviluppo di stabili rapporti commerciali che interessano quei settori del comparto dell’agrifood potenzialmente più vicini al gusto del popolo cinese.
Tra le realtà maggiormente rappresentative della produzione agricola del territorio, l’Ambasciatore e la sua delegazione hanno potuto apprezzare sul campo il processo di produzione dell’olio biologico: dalla raccolta delle olive di varietà tondina dell’azienda agricola MartiLù alla trasformazione mediante procedimenti meccanici a freddo presso il frantoio Oleificio Boscari, fino all’assaggio in loco dell’olio extra vergine d’oliva per apprezzarne a pieno le qualità organolettiche.
Dal percorso d’olio si è poi passati a quello d’uva, attraverso l’approfondimento della vinificazione in purezza del magliocco: vitigno autoctono calabrese. L’Ambasciatore Guang Defu, accolto presso le cantine dell’azienda vitivinicola Farneto del Principe, ha potuto prima degustare i vini dell’azienda di Altomonte e, successivamente, offrire consigli su quei prodotti che possono essere maggiormente apprezzati dal mercato cinese, quest’ultimo composto da una popolazione multi-etnica di circa 1.4 miliardi di persone.
A seguire, nella splendida cornice dell’Hotel Barbieri Altomonte, il diplomatico cinese ha incontrato altri imprenditori agricoli della provincia e potuto apprezzare diverse produzioni di eccellenze tra cui quelle riconosciute dal presidio Slow Food come il fagiolo poverello bianco della Masseria Gioia, quelle delle specie autoctone di mele del Pollino dell’azienda agricola Bruno Eliana, ma anche l’Elixir e i mieli dell’azienda Apicoltura Pacienza, i vini IGP biologici di Tenute Ferrari e dell’azienda Cervinago, così come l’olio EVO della cooperativa agricola Apo, anch’ esso prodotto rigorosamente in biologico nel territorio cosentino.
Infine, terminato l’agrotour fra le aziende agricole del territorio, l’Ambasciatore ha voluto essere presente all’iniziativa di Aic nel Palazzo della Provincia di Cosenza che ha coinvolto Rappresentanti istituzionali, autorevoli esperti e imprenditori del territorio sui temi delle aree interne e delle aperture internazionali, con uno spiccato accento sul ruolo chiave che può giocare l’agricoltura di qualità per il rilancio dell’entroterra.
Qui S.E. Guang Defu ha voluto in primo luogo rimarcare come sia stato piacevolmente colpito dal calore dell’accoglienza genuina dei coltivatori del cosentino: un popolo «rispettoso e onesto» è presupposto per la Cina per intraprendere quante più collaborazioni possibili, sia da un punto di vista di export del made in Italy agroalimentare (ndr. particolarmente apprezzate sono state le produzioni di olio e vino), ma anche attraverso il potenziamento dell’offerta agrituristica. In particolare, l’ospitalità contadina connessa all’oleoturismo e all’enoturismo possono essere volano di un turismo significativo nelle aree interne ancora tutte da scoprire per il popolo cinese e non solo.
In secondo luogo, l’Ambasciatore cinese ha poi voluto ricordare che nel 2024 ricorreranno i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo: il mercante italiano che viaggiò verso l’Oriente attraverso la Via della Seta. Sulla stessa via, S.E. Guang Defu si è quindi offerto come «ponte» per unire le nostre antiche civiltà verso collaborazioni che possono offrire uno sviluppo eccellente del territorio con la consapevolezza che «Roma non è stata costruita in un giorno» e occorrerà il giusto tempo per raggiungere gli obiettivi prefissati, ma la pioggia che ha accompagnato la sua visita non può che trasmettere «gioia» in quanto è segno buono per tutti gli agricoltori che lavorano nei campi.