C’è del sughero in Campania: ecco l’intervista alla promotrice del consorzio
Raccogliamo la testimonianza di Elisa Altomonte, promotrice del Consorzio Forestale Sugherete del Golfo che, ragionando in un’ottica di filiera, può diventare uno strumento per rilanciare l’economia locale attraverso la gestione sostenibile delle foreste, contrastando anche l’abbandono del territorio.
Elisa quale è stata l’energia che ti ha spinto a costituire il primo consorzio forestale della Campania?
Può sembrare una frase fatta, ma un’energia fondamentale è stata la passione che ho per il mio territorio e la biodiversità vegetale che lo impreziosisce. Sono cresciuta ad Ispani, un paesino al centro del Golfo di Policastro dove la macchia mediterranea si esprime con una straordinaria varietà vegetale: roverella, leccio, ginestra, corbezzolo, erica, lentisco, siliquastro, mirto e, naturalmente, querce da sughero.
Così, dopo essermi laureata in Scienze Forestali presso l’Università degli Studi di Firenze che vanta il corso di studi in Scienze forestali e ambientali più antico d’Italia, ho deciso di tornare nel mio territorio e di agire in prima persona per dare risposta all’interrogativo un po’ marzulliano che mi ponevo. Infatti, circondata dalle sughere di casa mia, mi domandavo perché mai non si riuscisse a valorizzare questa risorsa naturale abbandonata da decenni.
L’approccio marzulliano può portare a maggiore consapevolezza. Hai trovato una risposta?
Seguendo l’ordine del tempo, ho contattato i vari proprietari delle sugherete del Cilento e mi sono resa conto di quanto le proprietà fossero estremamente frammentate. Ci sono particelle di 1.000 metri quadrati. Altre di 2.000 metri quadrati ma con tre, quattro o addirittura cinque comproprietari.
E alla frammentazione avete risposto con un’idea progettuale, giusto?
Si, per i primi interessati all’idea progettuale è divenuto chiaro che fosse necessaria una gestione associativa delle particelle. Così, quando il Mipaaf ha pubblicato il bando di concorso per la creazione di forme associative o consortili di beni silvo-pastorali, abbiamo deciso di redigere il nostro progetto denominato “Consorzio delle Sugherete del Golfo” che è risultato vincitore.
Dunque, nella forma consortile avete trovato una risposta risolutrice. Quanti sono i soci del Consorzio?
Con i primi trentacinque proprietari di beni silvo-pastorali ubicati nel territorio cilentano dove sono presenti le querce da sughero abbiamo costituito ad aprile 2022 il Consorzio Forestale Sugherete del Golfo. A questi soci-gestori che, ad eccezione di due enti pubblici, sono prevalentemente soggetti privati, si stanno unendo le adesioni di altri proprietari interessati. Una notizia che ci dà linfa vitale e che ci proietta verso quota 50 già al primo anno di attività del consorzio.
Quali sono le attività di cui si occuperà il Consorzio Sugherete del Golfo?
Le attività saranno molteplici. Verrà innanzitutto redatto il PGF – Piano di Gestione Forestale – delle superfici consortili, con cui verranno programmate le diversificate attività selvicolturali a svolgersi nelle proprietà dei soci, tenendo conto delle esigenze ecologiche rilevate e dei miglioramenti fondiari necessari. A ciò si affiancheranno attività di sensibilizzazione e informazione sul territorio che vogliamo porre in essere per rimarcare l’importanza ecosistemica del bosco e delle sugherete cilentane. Inoltre sarà vitale sviluppare una filiera locale che punti alla realizzazione e valorizzazione dei prodotti artigianali rappresentativi del territorio. Anche per questo ho deciso di partecipare al programma europeo “Empowering Women in Agrifood”, per accrescere con la formazione quelle giuste competenze imprenditoriali che possono essere necessarie al Consorzio Forestale nel lungo periodo.
Come si può entrare in contatto con il Consorzio Forestale Sugherete del Golfo?
Sia sul sito web del Consorzio e, per chiunque volesse avere maggiori informazioni al riguardo, può anche scrivere a sugherete.golfo@gmail.com. Saremo lieti di rispondere in merito a tutte le nostre attività. Vi ringrazio per l’intervista e colgo l’occasione per invitare tutti i lettori di Avvenire Agricolo ad esplorare il Golfo di Policastro e i suoi meravigliosi sentieri popolati dalle querce di sughero.