L’AIC in Kosovo con eccellenze enogastronomiche e antichi saperi

L’AIC ha partecipato alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (SCIM) organizzata in Kosovo, promuovendo alcune delle eccellenze made in Italy che ci fregiamo di rappresentare.

L’AIC ha partecipato alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (SCIM) organizzata in Kosovo, promuovendo alcune delle eccellenze made in Italy che ci fregiamo di rappresentare, dalla cantina Sorelle Bronca del Veneto al pastificio Scaglione in Campania per arrivare all’olio extravergine d’oliva Apo della Calabria.

Il filo conduttore di questa edizione della SCIM si è dipanato lungo i temi convivialità, sostenibilità e innovazione, da sempre centrali nell’azione della nostra associazione. All’iniziativa di Prishtina – organizzata dall’Ambasciata d’Italia in Kosovo e dall’Istituto di Commercio Estero – sono intervenuti l’Ambasciatore Antonello De Riu e la Direttrice di ICE Albania e Kosovo Francesca Mondello, mentre la responsabile comunicazione di AIC Geri Ballo ha evidenziato l’importanza che riveste per la nostra organizzazione la sostenibilità ambientale e sociale, unita all’innovazione che permette non solo di (ri)portare nelle campagne sempre più giovani ma anche di dare sostanza agli impegni di riduzione degli sprechi e miglioramento generale dei processi di produzione.

Le imprese portate da AIC a Prishtina fanno della sostenibilità un elemento centrale della propria attività, come è stato spiegato nel dettaglio accompagnando i partecipanti alla degustazione dell’olio, del vino e della pasta messi a disposizione dai nostri produttori. In questo e nel complessivo impegno organizzativo è stata preziosa la collaborazione con i professionisti dell’Associazione Italiana Sommelier, con il suo club albanese.

Fiore all’occhiello della nostra proposta per questo SCIM 2022 in Kosovo è stata la performance culinaria di Maria Carmela Alfano, che ha preparato le shtridhëla, una pasta appartenente alla tradizione ‘etnogastronomica’ arbëresh, interamente fatta a mano, allungata fino a ricavarne un filo lunghissimo che poi viene arrotolato più volte con forza intorno alle mani (da qui il nome, che deriva dal verbo albanese shtrydh, schiaccio).

Settimana della cucina italiana nel Mondo – Kosovo
Settimana della cucina italiana nel Mondo – Kosovo

Durante la preparazione Maria Carmela ha proposto anche un dialogo ideale con la nonna, in lingua arbëresh, ricordando i momenti in cui da piccola lei le insegnava a cucinare. L’intera performance è stata seguita con attenzione e accolta con emozione dal pubblico del Kosovo presente in sala. Quella arbëresh è infatti una lingua capace di unire le persone di origine albanese dovunque vivano perché ritrovano in essa le parole della loro quotidianità.

A cominciare dal cibo: valj (olio), verë (vino), bukë (pane), kripë (sale), ujë (acqua) sono termini rimasti immutati nel tempo, capaci di unire popoli che vivono distanti, così come le espressioni di convivialità t’bëftë mirë, l’augurio di buon appetito che apre ogni pasto.