Agricoltura Ue, AIC: Dialogo strategico europeo metta al centro pmi agricole

“Bene lo spirito di apertura e ascolto degli agricoltori con cui la Presidente Von der Leyen ha avviato il Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura europea. Crediamo sia importante per la coesione sociale delle nostre comunità che le istituzioni degli stati membri e la società civile europea comprendano le paure degli agricoltori, che in Italia come nel resto d’Europa stanno generando manifestazioni di protesta. Sono paure concrete dato che in tutta l’Unione l’agricoltura, settore primario e imprescindibile, sta subendo una trasformazione di tipo strutturale che vede aumentare le grandi aziende a discapito delle più piccole, complice una PAC che così com’è vede distribuire l’80% dei fondi al 20% dei beneficiari”.

Così Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori in merito alle dichiarazioni della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, che ha aperto oggi il Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura europea. Obiettivo del dialogo è consegnare al nuovo esecutivo europeo a settembre un documento che raccoglie proposte e criticità, dentro una visione che dia continuità ai principi cardine delle politiche europee.

“Gli agricoltori non sono antagonisti dell’ambiente e il modello di agricoltura del nostro Paese, costituito nove volte su dieci da piccole imprese agricole a conduzione familiare, è al contempo buona pratica per tutelare la biodiversità e manutenere i territori stessi, spesso a rischio di dissesto idrogeologico” – continua Santoianni, – “Perciò lavorare per una giusta remunerazione, come ha dichiarato da Von der Leyen, significa anche lavorare per una nuova PAC che dia priorità alle piccole imprese agricole e inverta lo squilibrio nella distribuzione dei fondi dei pagamenti diretti”.