
Rapporto ISTAT 2025: ricambio generazionale rilanciare le Aree Interne
Nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, il Presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli ha presentato il Rapporto Annuale 2025.
Roma, 21 maggio 2025 – Il Rapporto ISTAT 2025, presentato oggi alla Camera dei deputati, fornisce un quadro dettagliato delle tendenze demografiche e del mercato del lavoro in Italia. In particolare, emergono segnali significativi riguardo alla diminuzione della popolazione giovanile qualificata, con circa 97.000 giovani laureati emigrati negli ultimi dieci anni e un picco record nel 2024 di 21.000 espatriati, soprattutto tra i 25 e i 40 anni.
Parallelamente, il rapporto sottolinea una tendenza all’invecchiamento della forza lavoro nelle imprese italiane, con circa il 30% delle microimprese fortemente esposte a questo fenomeno. Questo dato evidenzia una crescente necessità di affrontare il tema del ricambio generazionale, particolarmente nelle piccole realtà produttive, dove la media di età dei titolari supera i 60 anni.
Il commento del Presidente Giuseppino Santoianni
“I dati emersi dalla presentazione del Rapporto ISTAT 2025 evidenziano con chiarezza l’urgenza di un piano mirato per il ricambio generazionale”, dichiara Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori. “L’agricoltura può essere il volano per risolvere gli squilibri di attrattività territoriale che caratterizzano il nostro Paese, in particolare nelle aree periferiche e ultra periferiche, che soffrono del fenomeno dello spopolamento e della fuga dei giovani”.
“Nonostante la disponibilità di numerosi fondi nazionali ed europei, la bassa redditività del reddito agricolo, come indicato nella Visione dell’Unione Europea, continua a rappresentare un ostacolo per molti giovani che desiderano avviare un’attività agricola, incidendo sulle difficoltà di accesso al credito e alla terra”, commenta il Presidente dell’AIC. “L’agricoltura può diventare una risposta concreta, non solo economica, ma anche sociale, offrendo nuove opportunità di sviluppo e stabilità, soprattutto per i giovani laureati, in particolare quelli con competenze STEM.”
“In questo contesto, ribadiamo con convinzione la necessità di implementare un piano di coaching intergenerazionale, che preveda programmi di affiancamento tra generazioni per facilitare il trasferimento delle competenze e garantire lo sviluppo innovativo delle imprese agricole”, sottolinea il Presidente dell’AIC. “Se adeguatamente valorizzata, la longevità della nostra popolazione, attraverso l’interazione tra generazioni, può diventare una risorsa strategica per l’agricoltura, rafforzando la resilienza del settore e dando nuova linfa all’economia delle aree rurali”, conclude.