Dalla trasformazione dei contesti urbani al cambiamento climatico e le esclusioni sociali causate dalla rapidità del progresso tecnologico: il ritorno al pensiero essenziale nel 37° Rapporto Italia di Eurispes

Presentato il Rapporto Italia 2025: l’Italia al bivio sulla scia del pensiero del Prof. Ferrarotti, capace di restituire al nostro Paese una visione più autentica e profonda delle sue prospettive.

In una platea gremita anche quest’anno nella prestigiosa Biblioteca Nazionale di Roma è stato presentato il Rapporto Italia 2025 dell’Eurispes, giunto alla sua 37ª edizione. Questo documento annuale, punto di riferimento per l’analisi socio-politica ed economica del nostro Paese, offre uno spaccato completo delle sue contraddizioni, delle sfide e delle opportunità che ci attendono.

Sono intervenuti il Presidente dell’Eurispes, il Prof. Gian Maria Fara, Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia; il Prof. Alberto Mattiacci, Presidente Comitato Scientifico dell’Eurispes e il Segretario Generale dell’Istituto, Prof. Marco Ricceri.

Il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, ha evidenziato come il 2025 si presenti come un anno critico, in cui l’Italia è ancora una volta al bivio delle sue scelte fondamentali. “La nostra società è in un cambiamento radicale che mette in discussione valori etici, politici e sociali”, ha dichiarato Fara, sottolineando che le sfide di oggi richiedono un “pensiero essenziale”. Questo concetto, ripreso dalla riflessione del Prof. Ferrarotti, invita a tornare alla sostanza delle questioni, superando le apparenze e affrontando la realtà con lucidità. Secondo Fara, l’Italia deve rispondere alle trasformazioni globali con coraggio, senza lasciarsi distrarre dalle “valutazioni effimere”, ma concentrandosi su scelte strutturali di lungo periodo.

Fara ha anche sottolineato l’importanza di un impegno internazionale più forte da parte dell’Italia. Richiamando la proposta avanzata nel 2016 per la creazione di un’Agenzia per il Futuro, ha ribadito la necessità di promuovere una visione strategica a lungo termine, capace di superare la cultura dell’emergenza che, troppo spesso, ha dominato la politica italiana.

Il Rapporto Italia 2025 dedica ampio spazio alla sostenibilità, un tema fondamentale per il futuro dell’Italia. Tra i capitoli più rilevanti, spicca l’analisi del settore agricolo, con un focus sulla Politica Agricola Comune (PAC) e sul suo ruolo nell’evoluzione della programmazione 2023-2027. La PAC rimane cruciale per sostenere il settore primario, promuovendo pratiche agricole più sostenibili e resilienti.

Particolare attenzione è riservata anche al settore vitivinicolo, che deve affrontare le sfide del cambiamento climatico. Il Rapporto evidenzia la necessità di attivare processi di adattamento per garantire la sostenibilità a lungo termine del comparto, cruciale per l’economia italiana.

Inoltre, il Rapporto esplora le dinamiche tra turismo e rischio ambientale, mettendo in luce come le destinazioni turistiche italiane stiano intraprendendo percorsi di rigenerazione urbana e green moderation, favorendo la transizione ecologica anche nel settore turistico.

Un tema di forte attualità trattato nel Rapporto riguarda i disturbi alimentari, che stanno assumendo dimensioni sempre più preoccupanti in Italia. Il documento analizza non solo le cause di questa emergenza sociale, ma anche le nuove tendenze alimentari che stanno segnando le scelte quotidiane degli italiani.

Il Presidente dell’AIC, Giuseppino Santoianni, ha commentato con attenzione il Rapporto, sottolineando come molte delle parole chiave trattate rispecchiano perfettamente le sfide quotidiane che l’AIC affronta. “Il Rapporto Italia 2025 è molto più di un’analisi. È un appello all’azione: un invito a guardare al futuro con una nuova consapevolezza, con un pensiero essenziale che ci aiuti a prendere le decisioni giuste, in un contesto globale in rapida evoluzione. Con l’impegno attivo sul territorio, l’AIC continua a portare avanti le sue battaglie, contribuendo a costruire un’Italia più forte, inclusiva e consapevole per un agricoltura più sostenibile, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. In particolare, sul tema dei disturbi alimentari, in cui l’AIC è recentemente intervenuta con concrete azioni di sensibilizzazione e supporto, a partire dalla recente campagna lanciata dalla Associazione Terra AIC per sostenere la ricerca e la prevenzione dei disturbi alimentari della Fondazione Bambino Gesù”, ha dichiarato il Presidente di AIC.

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