Crescono le adesioni all’appello AIC a sostegno dell’agricoltura

Le restrizioni imposte per fermare la diffusione di COVID-19 stanno causando forti sofferenze all’agricoltura italiana. In particolare la mancanza di manodopera stagionale – per effetto del blocco degli ingressi di lavoratori dall’estero – può portare alla perdita di interi raccolti. Per questo alcuni giorni fa il Presidente di AIC Giuseppino Santoianni ha lanciato un “Appello agli italiani per aiutare gli agricoltori e al Governo per regolarizzare gli sfruttati“. Chiediamo agli italiani che sono in queste settimane senza lavoro di unirsi ai lavoratori agricoli per non far soffrire questo settore vitale. Mentre al Governo chiediamo un gesto di umanità e di contrasto alle agromafie: regolarizzare le persone immigrate combattendo caporalato e lavoro nero. All’appello stanno aderendo in queste ore un numero crescente di persone. Tra queste Marco Omizzolo sociologo e scrittore, Bruno Giordano magistrato esperto di lotta al caporalato, Giovanni Lattanzi presidente di una rete di ONG, Geri Ballo studiosa delle Seconde Generazioni in Europa, Federica Roccisano presidente di Hermes4.0 cooperativa sociale.

Il dibattito pubblico si sta soffermando sempre di più su questi due aspetti, distinti ma intrecciati. Il primo – l’appello agli italiani – richiama la necessità di nuova linfa nelle campagne, persone che accorrono ad aiutare perché è necessario per garantire la sicurezza alimentare al Paese. Questa scelta patriottica dev’essere equamente remunerata e fatta in piena sicurezza, come è giusto per ogni lavoratore, ancor più quando porta avanti attività strategiche e vitali per l’Italia. D’altro canto oggi più che mai non possiamo dimenticarci dei “sommersi” nei campi, donne e uomini senza alcuna tutela e alla mercé di caporali. Costoro non costituiscono “nuova” manodopera, sono già presenti anche se invisibili. Ma oggi che tutti siamo minacciati dal virus e sentiamo il fiato della malavita sul collo delle nostre imprese bisognose di liquidità, non possiamo cedere di un millimetro e anzi dobbiamo fare una coraggiosa scelta di umanità e lotta alle agromafie: regolarizzare gli immigrati. Queste due chiamate all’azione sono complementari, per questo abbiamo voluto unirle in un unico appello. Vogliamo dare un contributo affinché la nostra società di oggi e di domani sia migliore di quella di ieri e ringraziamo tutti coloro che ci stanno aiutando attraverso la loro adesione.