Appello agli italiani, aiutiamo gli agricoltori. Il Governo regolarizzi gli sfruttati
“In questo momento drammatico per il Paese le persone che lavorano in agricoltura sentono la responsabilità di garantire agli italiani la tranquillità alimentare, lavorando per rifornire supermercati e botteghe. Da settimane però i nostri agricoltori soffrono la mancanza di manodopera stagionale, quella che ogni anno arriva da altri paesi e permette di portare sulle tavole degli italiani le primizie di questo periodo. Oggi il blocco delle frontiere e la paura del coronavirus sta azzerando gli arrivi. In queste condizioni il comparto agroalimentare da Nord a Sud sta soffrendo senza vedere all’orizzonte una via d’uscita. È perciò nostro compito reagire con proposte concrete.
Ne facciamo due. In primis un appello agli italiani che in questo momento non stanno lavorando a causa del coronavirus: unitevi agli agricoltori, venite ad aiutare le aziende agricole in questo momento eccezionale per il Paese!
Chiediamo al Governo di approntare strumenti adeguati per sostenere questa scelta patriottica, perché venga fatta in sicurezza e con la giusta remunerazione.
Inoltre chiediamo al Governo un atto coraggioso: regolarizzare le persone immigrate che lavorano in agricoltura. Un terzo dei lavoratori agricoli d’Italia sono immigrati regolari, ma molti altri sono “i sommersi” che lavorano in nero, spesso vittime di sfruttamento e caporalato. La Ministra Bellanova oggi invoca un provvedimento urgente di regolarizzazione e ci auguriamo si farà portavoce di questa urgenza – molto importante anche per fermare l’espansione delle agromafie – all’interno del Governo. Anche per questo è lecito sperare che il provvedimento possa essere accolto con favore da tutti i partiti dello spettro parlamentare.
Giustamente Luigi Manconi, tra i firmatari di un appello che chiede di tutelare i migranti nei ghetti, su Repubblica del 25 marzo ricordava che le ultime regolarizzazioni – del 2002 e del 2009 – sono state fatte dai Governi Berlusconi- Maroni, portando a risultati positivi”.Giuseppino Santoianni,
Presidente Associazione Italiana Coltivatori