CREA pubblica Agritrend: ecco cosa rileva il termometro dell’agroalimentare italiano

Il rapporto CREAgritrend fotografa l’andamento dell’agroalimentare italiano nel III trimestre del 2020 e gli umori del comparto, rilevati da ottobre 2020 fino al 21 gennaio. Riportiamo di seguito i dati principali e il rapporto scaricabile.

IMPORT ED EXPORT DEI PRODOTTI AGROALIMENTARE CON I PRINCIPALI PAESI PARTNER E PER I PRINCIPALI COMPARTI

Nel III trimestre 2020 le esportazioni agroalimentari (AA) dell’Italia sono state pari a circa 11,1 miliardi di euro, con una crescita dello o,8% rispetto allo stesso periodo del 2019; in calo, invece, le importazioni (-3,2%). Le esportazioni sono stabili o in crescita verso tutti i principali clienti, ad eccezione della Spagna, verso cui si riducono di oltre il 10%. Particolarmente positivo l’incremento dell’export verso la Germania (+10%), il nostro principale cliente. Dal lato delle importazioni si riscontrano contrazioni per molti dei principali fornitori. I flussi dal Brasile aumentano, invece, di oltre il 25%, soprattutto per i maggiori flussi di semi di soia e mais.

Andamento diversificato per le esportazioni a livello di principali comparti: in calo l’export di vino (-2,4%), altri alcolici (-3,4%) e prodotti lattiero caseari (-3,8%), mentre in netta crescita l’export di derivati dei cereali (soprattutto pasta), ortaggi trasformati (principalmente conserve di pomodoro) e frutta fresca, grazie all’ottima performance di uva da tavola e mele. Dal lato delle importazioni, in calo gli acquisti in valore dei tre principali comparti. Per i prodotti lattiero-caseari e le carni fresche e congelate, la contrazione supera il 10%. Di contro, in netto aumento l’acquisto dall’estero di animali vivi (+24,2%), soprattutto bovini da allevamento dalla Francia, il nostro principale fornitore.

IL SOSTEGNO COMPLESSIVO AL SETTORE

Complessivamente la spesa pubblica per l’agricoltura nel 2019 è pari a 12.057 milioni di euro. La spesa agricola alimentata con
risorse regionali nel 2019 rappresenta una parte limitata della spesa complessiva destinata al settore (13,6%). Infatti, il sostegno pubblico in agricoltura deriva principalmente da risorse comunitarie che costituiscono il 65,6% (erano il 62% nel 2018) del totale. L’incidenza delle risorse comunitarie sul totale è molto più alto al nord (71,4% nel nord-ovest e 69,8% nel nord-est) che al centro (62,4%) e al sud e isole (rispettivamente 61,7% e 53,5%). In alcune regioni, principalmente settentrionali, le politiche comunitarie rappresentano più del 70% del sostegno agricolo (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna,
Toscana).

L’ ANDAMENTO DELLA SPESA AGRICOLA NELLE REGIONI ITALIANE

Per il 2020 la spesa complessiva che le Regioni hanno stanziato per l’agricoltura è 2.134 milioni di euro (-0,93% rispetto al 2019). Tra le regioni, quelle che hanno destinato maggiori risorse per il settore sono il Lazio (326 milioni), la Calabria (284 milioni), la Sardegna (245 milioni), la Lombardia (200 milioni), e la Sicilia (136 milioni). In Italia, lo stanziamento di competenza per occupato nel 2019 è pari a 2.368 euro. Si distanziano dal dato medio nazionale per occupato la Valle d’Aosta (9.630 euro), la provincia di Trento (7.260 euro), la Lombardia (7.190 euro), la Sardegna (6.398 euro), l’Abruzzo (4.410 euro) e il Friuli Venezia Giulia (4.045 euro). Il valore più basso lo si riscontra in Sicilia (615 euro per occupato) e in Puglia (717 euro).

I PRINCIPALI TEMI DISCUSSI SU TWITTER E GLI UMORI DEGLI ADDETTI

Anche l’analisi del sentimento sul sistema agroalimentare, nell’arco temporale che va dal 1 ottobre 2020 al 20 gennaio 2021, mostra un leggero aumento del clima di fiducia nei confronti del settore e delle sue politiche pari al +5% dei giudizi positivi ed un calo, sempre del 5%, di quelli negativi rispetto al periodo precedente. Il ripristino di un clima di fiducia da parte degli addetti è dovuto ad un maggior contributo in termini di misure di intervento per contrastare la pressione crescente sul settore, adottate nell’ambito dell’attuale ciclo di finanziamento della PAC, nonché previste nelle proposte legislative tese a preparare la PAC per il futuro. Particolare attenzione è posta sul “Made in Italy”, con l’auspicio di un intervento del Ministro delle politiche agricole comunitarie in merito alle problematiche legate alla Brexit e al Nutri-Score. In tema di Brexit, mentre l’accordo commerciale con l’UE raggiunto nel mese di dicembre sembra attenuare le preoccupazioni in relazione alla tutela del Made in Italy, nell’ambito della strategia “Farm to Fork” prende piega un acceso dibattito sulle possibili ricadute economiche dovute alla penalizzazione dell’export per l’uso dell’etichetta a “semaforo”.