AIC, Treccani, Svimez: serve un nuovo modello di sviluppo per il Mezzogiorno
Nel dibattito digitale “Carlo Levi e la questione meridionale. Impresa agricola e politiche di sviluppo del Mezzogiorno di fronte al Coronavirus“, organizzato da Associazione Italiana Coltivatori e Treccani, sono state condivise analisi e proposte per affrontare questo difficile periodo.
Tra gli ospiti il Direttore di Svimez Luca Bianchi, che segnala come questa crisi stia aggravando – soprattutto al Sud – i preesistenti problemi di infrastruttura sociale, oltre che fisica. Massimo Bray, Direttore Treccani, sottolinea come il mondo della “cultura” e quello della “coltura” siano strutturalmente fragili. Soprattutto al Sud, sottolinea il Presidente AIC Giuseppino Santoianni, dove in questi giorni l’accesso al credito per gli agricoltori è diventato un problema, aggravando il rischio usura.
Per reagire è necessario fare sistema invece di arrancare ognuno da sé, come chi utilizza l’e-commerce – è l’esperienza di Francesco Mastrota, 26enne agricoltore di San Lorenzo Bellizzi, comune di 600 abitanti nel Parco Nazionale del Pollino – per sormontare i problemi infrastrutturali del suo territorio. Per fare sistema diventa centrale l’azione dello Stato. Occorre particolare attenzione ai paesi interni e alle zone montane, che sono in forte difficoltà. Così come le imprese agricole a conduzione famigliare, colonna portante del Mezzogiorno rurale. Mauro Mastrototaro, imprenditore agricolo e libraio di Bisceglie, racconta che grazie alla loro forte tipicità territoriale, i suoi prodotti occupano una nicchia nel mercato internazionale che non può essere rimpiazzata in questo periodo di stop. La vera sfida è un nuovo modello di sviluppo per il sistema Italia, con politiche mirate per le aree più fragili e la giusta valorizzazione del patrimonio culturale.