Agrivoltaico PNRR: al via i bandi GSE fino al 2 settembre 2024

A partire dal 4 giugno, è possibile presentare le domande per la partecipazione ai registri e alle aste per l’accesso alle tariffe incentivanti e ai contributi in conto capitale a valere sul PNRR per la realizzazione di impianti fotovoltaici innovativi di natura sperimentale compatibili con l’attività agricola. Le due procedure sono gestite dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), secondo le regole operative appena aggiornate. 

Metà agricoltura, metà energie rinnovabili. All’incrocio tra due settori chiave per l’economia italiana si posiziona l’investimento 1.1 nell’ambito della Missione 2 Componente 2 (M2C2) del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con l’obiettivo di promuovere una maggiore diffusione dell’agrivoltaico in Italia attraverso due procedure incentivanti. 

Facendo seguito alla consultazione pubblica lanciata dall’allora Ministero della Transizione Ecologica (che si è chiusa il 12 luglio 2022), il DM Agrivoltaico – varato a dicembre dal MASE ed entrato in vigore a metà febbraio 2024 – prevede, infatti, una doppia linea di finanziamento per incentivare i sistemi ibridi agricoltura-energia tramite l’erogazione di:

  • un contributo in conto capitale, pari al massimo al 40% delle spese sostenute, riconosciuto dal MASE a valere sul PNRR per un miliardo e 98.992.051 euro;
  • una tariffa incentivante, applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete e gestita dal GSE.

L’accesso agli incentivi passa, nel dettaglio, per due procedure distinte:

  • Registri: per un contingente complessivo di 300 megawatt, riservato ad impianti di potenza da 1kw a 999kw, realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni;
  • Aste: per un contingente complessivo di 740 megawatt, riservato ad impianti di qualsiasi potenza realizzati sia da imprenditori agricoli e loro aggregazioni sia da associazioni temporanee di imprese (ATI) che includono almeno un imprenditore agricolo, con riduzione percentuale obbligatoria della tariffa di riferimento non inferiore al 2%.

I termini, i criteri e le modalità di accesso ai meccanismi incentivanti per gli impianti fotovoltaici sono definiti nelle Regole operative in attuazione del DM Agrivoltaico, approvate dal MASE con il decreto n. 233 del 16 maggio 2024 e aggiornate con il decreto dipartimentale n. 251 del 31 maggio, che approva anche i due bandi GSE con modalità e termini di partecipazione ai registri e alle aste.

Facciamo il punto sulle novità introdotte dall’aggiornamento delle Regole operative, per poi passare agli avvisi pubblici aperti a partire da oggi.

Le Regole Operative del DM Agrivoltaico

L’apertura dei bandi per il fotovoltaico pubblicati dal GSE segue a stretto giro il decreto dipartimentale con cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato gli avvisi stessi e l’aggiornamento delle Regole operative, sulla base di alcune richieste degli operatori e “al fine di favorire la più ampia partecipazione e il miglior esito della misura d’incentivo.”

Rispetto alla precedente versione, pubblicata lo scorso 16 maggio, le nuove regole operative fanno luce su alcuni punti lasciati in sospeso. In particolare, stabiliscono:

  • il possesso di requisiti professionali e l’iscrizione a un ordine professionale del settore agrario o avente competenza in materia agronomica da parte dei professionisti che redigono la documentazione prevista dalle Regole, in termini di relazioni agronomiche e supporto alle attività di monitoraggio e verifica e controllo;
  • l’estensione della possibilità di partecipare alle procedure di selezione anche alle ATI, anche in coerenza con le previsioni del Codice degli appalti, con l’obbligo di costituirsi prima dell’adozione dell’atto di concessione del contributo PNRR;
  • l’aggiornamento della definizione di impianto di nuova costruzione, al fine di ricomprendere anche le sezioni aggiuntive di impianti fotovoltaici già in esercizio, con l’obiettivo di favorire una maggiore efficienza delle reti consentendo la possibilità di collegare gli impianti agrivoltaici a punti di connessione alla rete esistenti su cui risultino già collegati altri impianti fotovoltaici.

Non cambiano, invece, le modalità di accesso agli incentivi.

Per accedere ai contributi o alle tariffe è necessario effettuare la registrazione dell’impianto sul sistema di gestione delle anagrafiche uniche degli impianti di produzione (GAUDÌ) e ottenerne la validazione da parte del Gestore di Rete, oltre a comprovare il possesso – alla data di presentazione della domanda – del titolo autorizzativo per l’installazione del nuovo impianto e presentare la dichiarazione sostitutiva con riferimento al rispetto del principio del DNSH.

Le Regole Operative MASE dettagliano anche la voce degli incentivi. In particolare, il contributo in conto capitale equivale al 40% dei costi massimi ammissibili previsti e stabiliti dal DM Agrivoltaico, nello specifico: 

  • per iniziative con impianti agrivoltaici di potenza nominale compresa tra 1 kW e 300 kW, il costo di investimento massimo di riferimento è pari a 1.700 €/kW;
  • per iniziative con impianti agrivoltaici di potenza nominale superiore a 300 kW, il costo di investimento massimo di riferimento è pari a 1.500 €/kW.

Le Regole operative indicano poi le tariffe di riferimento garantite previste e i relativi costi ammissibili, che ammontano a:

  • 93 €/MWh per le iniziative in cui la potenza dell’impianto agrivoltaico è compresa tra 1 e 300 kW e per un costo ammissibile di 1.700 €/kW;
  • 85 €/MWh per le iniziative in cui la potenza dell’impianto agrivoltaico è superiore a 300 kW e per un costo ammissibile 1.500 €/kW.

Prevista una correzione della tariffa in relazione alle diverse esigenze territoriali con riferimento ai differenti livelli di insolazione, per cui si ha:

  • nelle Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo): + 4 €/MWh;
  • nelle Regioni del Nord (Emilia-Romagna, FriuliVenezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto): + 10 €/MWh.

I contributi e le tariffe riconosciuti in attuazione del DM Agrivoltaico non possono essere cumulati con altri incentivi pubblici o altri regimi di sostegno, ad eccezione dell’erogazione di garanzie finanziarie che non si configurino come aiuto di Stato.

I bandi per le Aste e per i Registri

Possono presentare la domanda di partecipazione alle aste o ai registri i soggetti in possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto oltre al preventivo di connessione alla rete elettrica.

Per accedere agli incentivi, il richiedente deve, inoltre, garantire il rispetto del principio europeo “non arrecare un danno significativo – “Do Not Significant Harm” DNSH – assicurando la continuità dell’attività di coltivazione agricola sottostante l’impianto, osservando le norme nazionali ed europee in materia di tutela ambientale. 

Con solo riferimento alla procedura competitiva delle aste, il partecipante deve inoltre comprovare, tramite dichiarazione di un istituto bancario, la propria capacità finanziaria ed economica in relazione all’entità dell’intervento. In caso di associazioni temporanee di imprese, la dichiarazione dell’istituto bancario può riferirsi anche a uno solo dei soggetti che compongono l’ATI. 

Per entrambe le procedure incentivanti, sono considerati ammissibili i costi connessi alla realizzazione degli impianti agrivoltaici avanzati, che spaziano dai moduli fotovoltaici ai costi per la fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo, fino alla copertura delle opere edili e dei costi di acquisto, trasporto e dei macchinari correlati all’installazione e messa in esercizio degli impianti. Sono inoltre finanziabili, in misura non superiore al 10%, anche i costi relativi agli studi di prefattibilità, indagini geologiche e geotecniche e le spese relative alla direzione lavori e ai collaudi tecnici.

I soggetti interessati possono presentare la domanda a partire dal 4 giugno fino al 2 settembre 2024

Perché puntare sull’agrivoltaico?

Secondo uno studio condotto da ENEA e Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, pubblicato sulla rivista scientifica Applied Energy nel 2021, le prestazioni economiche e ambientali degli impianti agrovoltaici assomigliano a quelle degli impianti fotovoltaici a terra: il costo dell’energia elettrica prodotta risulta essere di circa 9 centesimi di euro per kWh, mentre le emissioni di gas serra ammontano a circa 20 g di CO2 equivalenti per megajoule di elettricità. 

Cifre che, con i prezzi dell’energia alle stelle, rendono l’agrivoltaico particolarmente interessante per molte aziende agricole. 

In base alle stime fatte usando la banca dati RICA e riportate nelle Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici elaborate dal Gruppo di lavoro coordinato dal Ministero della Transizione Ecologica, i costi di approvvigionamento energetico a carico delle aziende agricole – includendo anche fonti fossili per carburante e combustibile – rappresentano oltre il 20% dei costi variabili, con percentuali più elevate per alcuni settori produttivi (come, ad esempio, gli erbivori e i granivori). Di conseguenza, investimenti dedicati all’efficientamento energetico e alla produzione di energia rinnovabile per l’autoconsumo si traducono in un abbattimento di costi in grado di innalzare, anche sensibilmente, la redditività agricola.

La necessità di avvicinare le aziende a soluzioni che prevedano l’installazione di pannelli fotovoltaici senza consumo di suolo ha spinto ENEA a dare vita a una rete italiana dell’agrivoltaico: è coordinata appunto da ENEA ed è aperta a imprese, istituzioni, università e associazioni di categoria per promuovere l’agrivoltaico sostenibile, che consente di produrre energia elettrica da fotovoltaico e, al tempo stesso, di coltivare i terreni. 



clicca QUI e visita il portale di FASI