Agricoltura in rosa: 1 azienda agricola su 4 è a conduzione femminile

L’agricoltura è tra i settori con la più alta percentuale di occupazione femminile. Ma qual è il ruolo delle donne nell’imprenditoria agricola del Paese? Guardiamo insieme ai numeri.

L’attività lavorativa svolta dalle donne in agricoltura ha sempre avuto un peso rilevante, anche se subalterno e di supporto al lavoro maschile. Le politiche dell’Unione Europea a partire dagli anni 90 ed in particolare, la politica agricola di sviluppo rurale, hanno rilanciato il ruolo femminile in agricoltura e stimolato le pari opportunità. Oltre il ruolo di coadiuvante del coniuge e co-proprietaria, si fa strada il ruolo di capo-azienda in cui la donna imprenditrice valorizza le sue capacità relazionali e si orienta ad attività di multifunzionalità.

Le imprese agricole italiane condotte da donne sono più di 200.000 e rappresentano il 28,5% del totale delle imprese attive. Sono presenti in tutto il territorio italiano con diverse percentuali, tutt’altro che irrisorie: la regione con il maggior numero di imprese femminili in assoluto è la Sicilia (con 25.167 imprese corrisponde al 12,2%), ma sul podio salgono anche Puglia e Campania, che vantano rispettivamente 23.546 e 21.439 imprese. Le donne imprenditrici agricole spaziano dall’allevamento alla coltivazione di frutta e verdura, dal florovivaismo all’agriturismo.

In un settore tradizionalmente considerato maschile, le donne si sono fatte largo a forza di impegno, innovazione, attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Le imprenditrici agricole hanno rivoluzionato positivamente il settore introducendo attività di educazione ambientale e alimentare dedicate alle scuole come le fattorie didattiche.

Le donne in agricoltura hanno saputo rispondere meglio di altri alle sfide imposte dal mercato coniugandole con il rispetto dell’ambiente. Merito probabilmente del numero di giovani imprenditrici agricole. Secondo un recente sondaggio, in Italia quasi 14mila aziende agricole sono guidate da donne under 35. In questo gruppo si rileva un tasso di innovazione molto alto: l’uso della tecnologia è il loro pane quotidiano, l’agricoltura di precisione non ha misteri, il controllo delle stalle da remoto è la normalità, le prenotazioni online per gli agriturismi sono scontate, la presenza sulle piattaforme di e-commerce per conquistare nuove fasce di consumatori è una consuetudine.