Olio, AIC: bene controlli Nas, frodi danneggiano comparto e Made in Italy

“Ringraziamo il lavoro mirato dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri. Combattendo le frodi nel settore olivicolo tuteliamo chi si dedica con onestà e duro lavoro a una produzione di qualità, rispettando i consumatori”.

Così Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, a commento della campagna di controlli nel settore oleario condotta dai Nas, in coordinamento con il Ministero della Salute, con ispezioni mirate che hanno portato a 26 denunce e al sequestro di oltre 46mila litri d’olio.

“Non possiamo permettere che il prodotto fondamentale del nostro patrimonio gastronomico, associato in tutto il mondo al made in Italy, venga alterato con olio di semi miscelato con clorofilla e beta-carotene, una contraffazione su tutti i piani, a partire da quello della sua composizione”, – continua il presidente dell’AIC, organizzazione radicata nelle regioni olivicole italiane per eccellenza, come la Calabria, la Puglia, la Basilicata, il Molise, il Lazio e la Toscana, – “Tutto questo in un momento storico in cui il prezzo dell’olio d’oliva nostrano ha subito degli incrementi a causa sia dell’aumento dei costi energetici conseguenza dei conflitti bellici e sia del calo strutturale della produzione, generato soprattutto da fenomeni meteorologici imprevedibili, con picchi di 30% della perdita di produzione”. Infine “commercializzare un olio da costo stracciato significa anche minare alle basi l’immagine del Made in Italy agroalimentare, costruita con immensa fatica dalle aziende nostrane, non possiamo assolutamente permetterlo”, conclude Santoianni.