Giornata Ambiente, AIC: riconoscere agricoltori come manutentori del territorio nazionale
“Le risposte all’emergenza climatica non sono compatibili con il “business as usual”. È questa la verità emersa sempre più chiaramente negli ultimi anni e lampante durante la crisi scatenata dal coronavirus. La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020 ci offre l’occasione per confrontarci con essa. La sfida dei prossimi 30 anni è arrivare a nutrire i 9,7 miliardi di esseri umani che vivranno sulla Terra nel 2050, realizzando contemporaneamente la transizione a sistemi sostenibili di coltivazione, al biologico, difendendo e promuovendo la biodiversità. Per fare questo occorre investire sugli agricoltori, i custodi più fedeli di territori spesso difficili. Ricordiamo che l’Italia è il Paese europeo con il maggior rischio idrogeologico. In tutto 3.671 comuni italiani (pari al 45% del totale) sono classificati con livello di attenzione per il rischio idrogeologico “molto elevato” ed “elevato”. Si calcola che negli ultimi 80 anni nel nostro Paese si sono verificate 5.400 alluvioni e 11.000 frane, con un costo enorme sia in termini di vite umane che in termini economici. Riconoscere appieno il ruolo degli agricoltori come manutentori del territorio nazionale è un passo importante, così come adottare una gestione integrata del territorio. Con un obiettivo condiviso: lo sviluppo sostenibile. Il piano europeo Next Generation EU offre strumenti in grado di aiutarci su questo percorso: dall’aiuto alle imprese colpite dalla crisi al sostegno per implementare i cambiamenti strutturali richiesti per centrare gli ambiziosi obiettivi delle nuove strategie sulla “Biodiversità” e “Dal produttore al consumatore”, passando per lo slancio dato alla digitalizzazione che costituisce l’ossatura dell’Agricoltura 4.0. Così l’agricoltura potrà diventare elemento chiave per costruire un’Europa verde, digitale e resiliente: all’altezza delle aspettative delle giovani generazioni”.
Così Giuseppino Santoianni, Presidente Associazione Italiana Coltivatori