AIC in Commissione Agricoltura: focus su Pmi, agricoltura sostenibile e zone interne

L’AIC è stata ascoltata in audizione dalla Commissione Agricoltura del Senato, dove ha espresso le sue proposte in merito al PNRR italiano

Ad intervenire in nome dell’organizzazione è stato il Presidente Giuseppino Santoianni, che si è rivolto all’Ufficio di Presidenza della Commissione illustrando i punti principali che l’AIC ritiene debbano essere inclusi dall’Italia nel suo Piano nazionale di ripresa e resilienza, il quale verrà poi inviato a Bruxelles per il via libera ai fondi del Recovery plan. Di seguito alcuni dei temi principali portati all’attenzione della Commissione.

La vision di AIC e le nuove strategie europee

L’Associazione Italiana Coltivatori da oltre 50 anni mette al centro l’intera filiera agroalimentare e le sue numerose eccellenze, abbracciando la tutela dei consumatori e dell’ambiente attraverso la promozione di una agricoltura sana e strettamente legata al territorio. In questo senso abbiamo accolto con grande favore le più recenti strategie europee ‘Dal produttore al consumatore’ e sulla ‘Biodiversità’, che riconoscono centralità alle pratiche agricole che ci impegniamo a tutelare e a promuovere da decenni, contrastando le produzioni di tipo “estrattivo” che impoveriscono e avvelenano la terra.

PMI e imprese familiari

L’AIC tutela con particolare cura i piccoli agricoltori e le imprese agricole familiari, che consideriamo il motore di una agricoltura di qualità. Secondo noi il Piano dovrebbe indirizzare specifiche risorse verso queste imprese perché esse svolgono un ruolo sociale e ambientale, oltre che economico. Mantengono il rapporto con il territorio, di cui son veri e propri presidi, e nello stesso tempo aiutano lo sviluppo sostenibile dello stesso e lo sviluppo turistico coniugando la promozione di produzioni tipiche a quella dei territori. In molti casi il lavoro di qualità porta redditi scarsi (queste aziende per lo più vanno in pareggio se non addirittura in perdita) ed è quindi importante un sostegno costruttivo per una proiezione e investimento per il futuro.

Giovani, donne e nuove imprese

Abbiamo segnali di avvicinamento dei giovani, rivitalizzando terreni di proprietà familiare o terreni rimasti incolti per anni. Qui si dovrebbe prevedere un aiuto per chi mette a disposizione il proprio impegno, il proprio coraggio, nel rilanciare produzioni e insieme territori. Il Piano dovrebbe prevedere incentivi importanti per il ricambio generazionale e per le nuove imprese agricole – in particolare per donne e giovani – e individuare, per coloro che decidono di instaurare la propria residenza in piccoli Comuni dell’entroterra e attivare imprese agricole, una fiscalità di vantaggio in grado di aiutare l’attrazione di nuove idee imprenditoriali innovative.

Servizi nelle aree interne

Siamo convinti che per vivere, produrre e per sviluppare un territorio rurale si deve partire dalla strutturazione dei servizi primari che vanno dalla sanità alla scuola, e su questo le nostre imprese possono portare il proprio contributo a partire dall’asilo. Chiediamo che vengano individuate risorse per lo sviluppo degli agri asilo e per finanziare progetti pilota in cui le imprese agricole e gli agriturismi possano essere un luogo di erogazione di servizi alla cittadinanza, con particolare riferimento a zone molto isolate dove per ottenere un servizio pubblico è necessario spostarsi di decine di chilometri e la cittadinanza soffre la carenza di strutture dove sia possibile erogare/ricevere servizi.

Infrastruttura digitale

È inoltre importante uno sviluppo della infrastruttura tecnologica e digitale ma bisogna farlo velocemente ed eliminando il divario tra entroterra e città, tra nord e sud. Ci sono interi territori che non hanno la possibilità di accedere ad Internet (e non di rado nemmeno alle telecomunicazioni). I dati ci dicono che il mercato dell’agricoltura 4.0 nel 2020 ha avuto una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Nel 2021 si prevede un’ulteriore significativa crescita. Questo uso della tecnologia è amico dell’ambiente perché porta a evitare sprechi di risorse ed è amico dell’agricoltura a conduzione famigliare perché permette di unire l’efficienza dell’innovazione agli sforzi tradizionali delle persone. Ma può diventare un ulteriore elemento di penalizzazione per chi opera in aree “dimenticate” dalla banda larga (e tanto più dalla fibra ottica). Il PNRR deve intervenire con decisione su questo punto per aiutare le imprese, il turismo e l’ambiente, colmando i divari che la tecnologia sta facendo crescere vertiginosamente a causa della velocità con cui imprime un cambiamento in certe aree, lasciando indietro quelle senza adeguata infrastruttura.

Contrasto al caporalato

L’AIC è da sempre impegnata nella lotta al caporalato, è per noi un impegno primario e chiediamo che vengano impegnate più risorse per il controllo nel territorio affinché venga debellata questa modalità di sfruttamento delle persone e della forza lavoro, per dire basta a morti e infortuni per lo più non denunciati.

Il contributo completo di AIC sarà presto pubblicato sul nostro sito.