Priorità italiane in ambito UE, Bellanova: il PNNR dovrà avere un cuore agricolo
Quali sono le priorità agricole italiane da inserire nel PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)? Le ha illustrate ieri il Ministro Teresa Bellanova in una audizione ad hoc in Commissione Agricoltura alla Camera.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrà avere, assolutamente, un cuore agricolo”, ha dichiarato Bellanova. “Sei le priorità su cui stiamo lavorando”:
- proposte in grado di intercettare gli obiettivi strategici contenuti nei diversi documenti di indirizzo e programmazione elaborati dalla Commissione europea, come il “Green deal”, “Farm to Fork”, “Biodiversità” e le proposte di riforma della PAC post 2020, caratterizzate dal cosiddetto “New delivery model”;
- proposte complementari e sinergiche a quelle che saranno inserite dalle Regioni nell’ambito dei futuri Programmi di sviluppo rurale;
- proposte che non potranno essere inserite nei futuri Programmi di sviluppo rurale, in quanto di rilevanza nazionale o sovra regionale o perché difficilmente finanziabili, se non in tempi lunghissimi;
- proposte in grado di affrontare e risolvere carenze strutturali storiche e di imprimere un impulso decisivo allo sviluppo economico del settore;
- proposte concrete ed innovative in grado di essere realizzate in tempi compatibili con quelli strettissimi che saranno imposti dalle regole comunitarie;
- proposte in grado di incidere in maniera permanente sull’economia e sull’occupazione dei settori a monte e a valle di ciascun investimento”.
“Abbiamo elaborato”, ha proseguito la Ministra Bellanova, “un parco progetti per un ammontare di circa 17 miliardi di euro. Altre proposte sono invece confluite nelle schede progettuali di cui sono capofila altri Ministeri, come quello sulla banda larga nelle aree rurali, capofila Mise, quello sul recupero dei borghi rurali, capofila Mibact, quello sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi ai cittadini, capofila Ministero dell’innovazione, quello sui progetti di osservazione della terra, Capofila Presidenza del Consiglio. Una trasversalità e una connessione non casuali”, ha tenuto ad evidenziare Bellanova”, perché l’interconnessione tra i quadri di conoscenza e tra i relativi programmi è condizione essenziale della bontà e realizzabilità del Piano più complessivamente intenso”.
“Nessuno sviluppo sostenibile si può immaginare senza garantire al settore Agricolo, Agroalimentare, Forestale, della Pesca e dell’acquacoltura la centralità che merita e ad agricoltori, allevatori e pescatori la giusta tutela del reddito”, ha proseguito la Ministra. “Il che obbliga automaticamente tutti noi a scommettere sull’ammodernamento dei sistemi di produzione di questo settore come delle reti logistiche, sul sistema della qualità territoriale che non può prescindere dall’agricoltura e dalla tutela e valorizzazione della biodiversità come dal contrasto al dissesto idrogeologico o da una nuova vita per le aree interne anche in termini di infrastrutturazione materiale e immateriale“.