“Percorsi d’olio”, iniziativa AIC alla scoperta dell’Oleoturismo. Il 29 marzo a Roma

Rilevazioni del 2021 di Enit – Agenzia nazionale del turismo ci dicono che il 71% degli italiani che si appresta a scegliere una meta di viaggio considera la presenza di esperienze enogastronomiche un elemento importante. È una percentuale in forte rialzo rispetto al 2019 (59%) e riflette il desiderio di scoperta delle ricchezze a pochi passi da casa che ha caratterizzato le scelte di viaggio dei nostri connazionali nel periodo pandemico. È certamente questo il bacino di turisti più attratti anche dalle esperienze di viaggio legate all’olio, alla sua produzione e alle mille trasformazioni che lo vedono protagonista: dalla raccolta delle olive alle visite ai frantoi e alle dimore storiche passando per le spa a tema olio, la ricerca di oli particolari in oleoteca e all’intreccio virtuoso con cultura, ambiente e progetti di comunità.

L’anno 2022 si apre all’insegna di alcune novità per il comparto olio.

Il 15 febbraio entra in vigore il decreto del Mipaaf che indica “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività oleoturistica”, punto d’arrivo di un percorso pluriennale. Era il 2017 quando veniva varata la legge che definiva la disciplina inerente al turismo enogastronomico. Tre anni dopo, con la Legge di Bilancio 2020, anche l’oleoturismo ha una sua precisa definizione che lo equipara al mondo del vino. Una normativa importante per l’intero settore, non soltanto perché offre ai produttori olivicoli l’opportunità di godere degli stessi incentivi di cui usufruiscono i colleghi del comparto enoico, ma soprattutto in quanto pone l’universo olio al centro di un palcoscenico, quello del turismo enogastronomico, che da anni rappresenta un asset fondamentale per il Made in Italy. Si viaggia nei paesi storicamente vocati all’olivicoltura, per scoprire l’olio e dunque per partecipare alla raccolta delle olive, visitare un frantoio, passeggiare tra gli alberi millenari, degustare in campo un olio appena franto. Oggi tutto questo è normato da una apposita legge nazionale che come per l’enoturismo si propone il raggiungimento di alti e uniformi standard qualitativi in tutto il Paese. La legge consta di tre commi che normano per la prima volta l’oleoturismo, termine con cui si indicano, “tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione”. Il passo finale di questo percorso è appunto il decreto attuativo entrato in vigore il mese scorso.

L’altra novità è che il 23 febbraio il Comune di Roma entra nell’associazione Città dell’Olio in concomitanza con la prima seduta del Consiglio del Cibo che vede la Capitale aprirsi ai soggetti che a vario titolo si occupano di agroalimentare e possono concorrere a realizzare una Food Policy all’altezza di una metropoli di rilievo mondiale. Tra queste organizzazioni c’è l’Associazione Italiana Coltivatori, che annovera una ricca rete nazionale di imprese dedite alla produzione di olio, consorzi, Op, realtà che non di rado hanno saputo elevare l’agricoltura familiare a standard qualitativi d’eccellenza riconosciuti sul piano internazionale. Da qui partiamo per una riflessione che vuole intrecciare l’olio al turismo ascoltando le voci di rappresentanti istituzionali, associazioni e imprese.

L’iniziativa organizzata da AIC si svolgerà a Roma – nello spazio Fare situato al secondo piano del Mercato Centrale Roma, in via Giolitti 36  – martedì 29 marzo alle ore 15:00. Partecipano l’Assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, il Senatore della Repubblica Dario Stefano che ha promosso e seguito da vicino l’istituzione della legge e delle linee guida di cui si è detto, il Presidente di Città dell’Olio Michele Sonnessa, l’amministratore delegato di Enit-Agenzia nazionale del turismo Roberta Garibaldi, che interviene sul turismo dell’olio e sulle sue similitudini e divergenze con l’enoturismo. Il coordinamento del dibattito è affidato al giornalista di lungo corso Maurizio Pescari, autore di “L’olio e gli altri ingredienti della nostra vita”. In apertura i saluti del Presidente di AIC Giuseppino Santoianni mentre a fine dibattito i partecipanti potranno degustare oli provenienti da diverse regioni italiane, presentati dai coltivatori e abbinati a prodotti che ne esaltano le caratteristiche, selezionati e messi a disposizione dal Mercato Centrale Roma.