Il piano UE di von der Leyen punta a essere pietra miliare per le nuove generazioni europee
Lo dice apertamente Ursula von der Leyen – che guida la Commissione europea – nel discorso con cui ha presentato al Parlamento UE il piano di aiuti ai Paesi membri: questo è uno di quei momenti decisivi in cui l’Europa deve trovare il coraggio di fare un passo insieme. Pochi altri momenti sono stati altrettanto decisivi e Ursula von der Leyen li enumera: la fondazione stessa della Comunità europea; la scelta di costruire un mercato unico e una moneta unica; la decisione di accogliere in seno all’Unione i paesi dell’Est Europa. La generazione che guida oggi le istituzioni europee è chiamata a gestire una pandemia e una crisi economica che già galoppa, soprattutto nei Paesi più colpiti come l’Italia.
Next Generation EU. Uno strumento a lungo termine
E allora è il momento di guardare avanti, non alle prossime elezioni, ma alle prossime generazioni, come recita un famoso aforisma di James Freeman Clarke. E Next Generation EU è proprio il nome scelto dalla Commissione per il suo nuovo strumento da 750 miliardi di euro in aiuto agli Stati membri alle prese con gli effetti sanitari ed economici del Covid-19. Nessun paese può farcela da solo è il motto per farlo accettare ai più restii tra gli Stati membri. Perciò diventa importante chiarire che queste sovvenzioni sono un investimento sul futuro comune e non hanno nulla a che vedere con i debiti contratti in passato dai paesi membri. Anche qui il riferimento è soprattutto a Italia e Spagna, il cui debito pubblico spaventa i paesi ligi alla dottrina del pareggio in bilancio. “Un’impresa che fallisce in uno Stato membro è un fornitore affidabile che viene meno per un’impresa di un altro Stato. Un’economia in difficoltà in una parte dell’Europa indebolisce un’economia forte in un’altra. Quel che accade ci riguarda tutti ed è molto più grande di noi. È il momento dell’Europa“, scandisce von der Leyen.
Gli stati membri alla prova dell’unità
Ed ecco quindi che la Commissione si servirà del suo ottimo rating di credito per contrarre prestiti sui mercati finanziari. Per cosa in concreto? Naturalmente intervenire sui problemi dell’oggi: riparazione del tessuto sociale europeo, protezione del mercato unico e risanamento dei bilanci. Ma lo sguardo si allunga verso il futuro, che deve essere verde, digitale e resiliente. Come i nostri giovani. Il messaggio che Next Generation EU sia ispirato ai loro sogni e alle loro aspirazioni traspare chiaramente ed è il momento più alto del discorso di von der Leyen. La Presidente della Commissione ricorda che la generazione europea che sta sbocciando in questi tempi difficili si sente responsabile per il pianeta, vuole lottare per la dignità umana e lo Stato di diritto, è determinata a portare i governi a impegnarsi per combattere i cambiamenti climatici. Queste parole suonano come un monito ai capi di Stato e di Governo che a stretto giro saranno chiamati a dare il loro placet a questa proposta della Commissione. Il futuro è già davanti a voi e vi sta guardando attraverso gli occhi dei vostri figli, sarete all’altezza? Suona più o meno così il monito della Presidente della Commissione, consapevole che ha dalla sua un momento particolarmente emotivo per i cittadini europei e punta sulla moral suasion. Questo perché – occorre ricordarlo – tutti gli strumenti non previsti dai trattati europei possono essere attivati solo su decisione del consesso che riunisce i capi di Stato e di Governo, il Consiglio europeo appunto. Anche per questo è estremamente importante puntare al futuro, ad obiettivi ambiziosi. Von der Leyen parla di un’economia neutra dal punto di vista climatico, da ottenere con investimenti adeguati e senza lasciare indietro nessuno. Verranno dunque moltiplicati i finanziamenti destinati al Fondo per una transizione giusta. In più aumenta il sostegno al programma Erasmus e a favore dell’occupazione giovanile, si aiutano le imprese che si sono ritrovate in difficoltà a causa del virus, si investe nelle industrie e nelle tecnologie europee più importanti, si sostengono l’intelligenza artificiale, l’agricoltura di precisione e l’ingegneria verde, si rendono più resilienti i sistemi sanitari.
Agricoltura: 24 miliardi in più
L’agricoltura europea è coinvolta in molte delle trasformazioni previste dal piano di investimenti Next Generation EU. Dal sostegno alle imprese colpite dalla crisi all’accompagnamento verso processi di produzione eco sostenibili, passando per lo slancio dato alla digitalizzazione che costituisce l’ossatura dell’Agricoltura 4.0. Nel piano è previsto un rinforzo di 15 miliardi per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che aiuterà le zone rurali a introdurre i cambiamenti strutturali richiesti ai fini del Green Deal europeo e a centrare gli ambiziosi obiettivi delle nuove strategie sulla biodiversità e “Dal produttore al consumatore” (Farm to fork). Altri 9 miliardi sono previsti nella nuova proposta di Quadro finanziario pluriennale di 2021-2027: 4 miliardi per i pagamenti diretti ai produttori agricoli e 5 miliardi per lo sviluppo rurale.
L’invito finale di Ursula von der Leyen è a mettere da parte i vecchi pregiudizi e a riscoprire l’idea che viene da un’Europa comune. Il 19 giugno – data in cui si riunisce il Consiglio europeo – vedremo se gli attuali leader politici dei paesi membri si dimostreranno all’altezza del compito assegnato loro dalla storia.
Geri Ballo ha un background di studio e lavoro nel campo delle relazioni internazionali e delle politiche europee.