Focus Agriturismi / Protagonisti delle Aree interne (+39% in 10 anni) anche nell’estate 2021.

Mentre cresce di giorno in giorno il numero di persone vaccinate e si allentano le misure di contenimento della pandemia (da oggi via le mascherine in aree aperte non affollate), molti italiani scelgono di trascorrere nuovamente le settimane di ferie in arrivo scegliendo mete caratterizzate da spazi ampi e a contatto con la natura. Ripartono quindi le prenotazioni negli agriturismi, che hanno registrato un boom l’estate scorsa e dalle prime settimane di giugno 2021 sembra bisseranno anche quest’anno. Non solo il desiderio di allontanarsi da zone sovraffollate, ma anche la scelta sempre più consapevole di mangiare in modo sano e toccando con mano la filiera produttiva dei prodotti che consumiamo. C’è anche questo impulso nella scelta degli italiani di dare fiducia agli agriturismi che sono fioriti in modo consistente negli ultimi anni in tutta la Penisola. Vediamo come.

Tra il 2007 e il 2019 il numero delle aziende agrituristiche è passato da 17.720 a 24.576

Il settore dell’agriturismo conferma il trend di crescita degli ultimi anni: tra il 2007 e il 2019 il numero delle aziende agrituristiche è passato da 17.720 a 24.576, segnando un aumento del 39%. Il trend positivo investe anche il valore corrente della produzione agrituristica che, tra il 2007 e il 2019, sale da 1,08 a 1,5 miliardi di euro (+29%). La dinamicità del settore emerge dall’aumento del numero di Comuni che ospitano almeno un agriturismo (sono il 63% nel 2019 a fronte del 58% del 2011) e dall’aumento delle presenze e degli arrivi che, rispetto all’anno precedente, aumentano rispettivamente del 4,7% e del 9,5%. La tipologia di servizi agrituristici offerti si diversifica sempre di più. È in aumento soprattutto l’attività di degustazione (+14,6% rispetto al 2018) e la ristorazione (+4,8%). Una delle caratteristiche innovative degli agriturismi è sicuramente l’aumento di quelli con fattorie didattiche, che nel 2019 salgono a 1.715 (1.516 nel 2018) e rappresentano il 7% del totale complessivo (6,4% l’anno precedente). Di questi agriturismi il 40,2% è gestito da donne.

L’azienda Fontana Lauri – Segui la ripartenza degli agriturismi sul canale YouTube di AIC

Nel 2019, il 35% delle aziende agrituristiche è a conduzione femminile

Il numero di aziende a conduzione femminile è pari a 8.566 (35%) e rimane sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Tale risultato sembra essere la conseguenza di due diverse tendenze: un aumento della presenza femminile nelle Isole (+8,2%) e nel Sud (+2.5%) e, in parallelo, un calo nel Centro (-1,6%) e nel Nord-Est (-1,3%). Gli agriturismi a conduzione femminile sono il 43% nelle regioni del Mezzogiorno il 37,9% del Centro e il 28,5% del Nord. In particolare, la Basilicata si conferma al primo posto (49,8%), seguono la Liguria (48,6%), la Campania (48,4%), l’Abruzzo (47,9%) e la Valle d’Aosta (47,5%).

La più alta densità si registra in Toscana, Umbria e Trentino-Alto Adige/Sudtirol

Nel 2019, le aziende agrituristiche segnano, rispetto al 2018, una crescita (+4,1 %), con un saldo positivo di 961 aziende. A livello territoriale tale crescita riguarda in particolare il Centro (+8,7%), le Isole (+6,4%) e il Sud (+3,0%). Sostanzialmente invariato il numero di agriturismi nel Nord-Est (+0,1%), mentre il Nord-Ovest registra un lieve aumento (+1,1%). Come nel 2018, le regioni con la maggiore densità di agriturismi (più di 25 per 100 kmq) sono Toscana, Umbria e Trentino-Alto Adige/Sudtirol. Altre zone ad alta intensità si localizzano nella parte meridionale del Piemonte, nel versante est del Friuli-Venezia Giulia, nell’area più occidentale del Veneto e della Liguria e nel settore meridionale della Puglia. La massima densità si raggiunge nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen che conta più di 100 agriturismi per 100 kmq.

L’azienda Valle degli Ulivi – Segui la ripartenza degli agriturismi sul canale YouTube di AIC

Tutti i dati riportati in questo articolo sono ripresi dalla pubblicazione Noi Italia, curata da Istat.