Focus Agricoltura: Piano italiano per il Recovery e delega ministeriale vacante

La delega del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Nell’intervento che ha tenuto alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato anche della delega ministeriale all’agricoltura, al momento tornata nelle sue mani dopo le dimissioni dell’ex Ministra Teresa Bellanova, avvenute cinque giorni fa. Nell’aula di Montecitorio per le Comunicazioni sulla situazione politica, a cui seguirà a breve il voto di fiducia al Governo, Conte ha sottolineato che “non intendo mantenere la delega all’Agricoltura, se non lo stretto necessario”. In seguito il Presidente del Consiglio ha fatto un appello ai “volenterosi”, chiedendo il loro aiuto per andare avanti nell’azione di governo. Ci si attende da più parti quindi che la delega all’agricoltura possa essere riservata a esponenti dei parlamentari che sceglieranno di rispondere all’appello e verranno in soccorso del Governo. Occorre dunque attendere ancora per capire in quali mani andrà il dicastero della filiera del cibo, sempre se l’operazione fiducia si realizzerà. Intanto gli operatori del comparto attendono di dire la loro sul piano italiano per accedere ai fondi del Recovery Fund.

PNNR e Agricoltura: Quali gli interventi previsti?

Il PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è stato trasmesso dal Presidente del Consiglio al Presidente della Camera Fico in data 15 gennaio e il legislatore potrà modificarlo prima del via libera definitivo. Il Piano è incardinato su tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Esso è suddiviso in sei Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo. Ma dove sono gli interventi previsti per l’agricoltura? Eccoli alla ‘Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica’, che si struttura in 4 componenti ed “è volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia italiana coerentemente con il Green Deal europea e il PNIEC”.

Gli obiettivi sono conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni. Come? Tramite il sostegno a progetti innovativi di decarbonizzazione, nonché con “la definizione di un piano nazionale per l’economia circolare, anche promuovendo la transizione verso processi sostenibili e certificati, che adottino i principi del Life Cycle Assessment (LCA) per la valutazione dell’impronta ambientale di prodotti e servizi nonché l’utilizzo di materiali biobased. La linea d’azione ‘Agricoltura sostenibile’, prevede iniziative per la competitività, la riqualificazione energetica e la capacità logistica del comparto agroalimentare italiano”.

2,5 miliardi per i progetti volti a rendere l’agricoltura più sostenibile

Per trasformare in realtà questi obiettivi il Governo prevede un costo complessivo di 2,5 miliardi e tre progetti:

  1. Contratti di filiera
    Incentivi per progetti nei settori agroalimentari, ittici, forestali e florovivaistici che prevedano investimenti in beni materiali ed immateriali finalizzati alla riconversione delle imprese verso modelli di produzione sostenibile. L’individuazione delle priorità di intervento è prevista entro il T2 2021, la pubblicazione del bando per la selezione dei programmi di investimento entro il T4 2021 e l’approvazione delle graduatorie definitive dei bandi pubblici per la concessione degli aiuti entro il T2 2023. La realizzazione degli investimenti avverrà entro il 2026.
  2. Parchi agrisolari
    Incentivi per l’ammodernamento dei tetti degli immobili ad uso produttivo nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale (installazione pannelli solari, isolamento termico, sostituzione coperture in eternit, ecc.) per incrementare la sostenibilità e l’efficienza energetica del comparto, realizzando inoltre sistemi decentrati di produzione di energia. Il programma sarà attuato tramite bandi, i cui criteri saranno coerenti con gli obiettivi europei (alta innovazione ed elevato contributo alla sostenibilità energetica ambientale). La procedura per la presentazione delle domande sarà avviata entro il T4 2021 e si punterà ad ottenere entro il 2026 una superficie coperta con pannelli fotovoltaici pari a 13.250 mq, tale da produrre 1.300-1.400 GWh a regime (un incremento della produzione fotovoltaica del 5% rispetto alla baseline di 24.000 GWh).
  3. Logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, forestale, florovivaistica
    Si opererà tramite incentivi agli investimenti per il miglioramento della capacità di stoccaggio delle materie prime agricole, il potenziamento delle infrastrutture dei mercati agricoli e per lo sviluppo di un sistema logistico integrato per le filiere dei comparti coinvolti. Si individueranno dapprima le priorità di intervento; quindi si predisporrà la misura, i livelli di aiuto e la relativa pubblicazione delle manifestazioni d’interesse. Si aprirà quindi il bando, con successiva approvazione delle graduatorie e concessione degli aiuti, puntando a realizzare 60 interventi entro il 2026.