ComAgri: via libera a marchio biologico italiano. La soddisfazione di Santoianni

La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all’unanimità la legge sul biologico, che ora continua l’iter parlamentare

“L’Italia è oggi ai primi posti in Europa per superficie agricola certificata in biologico – dichiara il Presidente dell’AIC Santoianni, – “con la pandemia assistiamo a un rinnovato interesse degli italiani per i prodotti sani ed agroecologici di questo tipo di agricoltura. Stiamo chiedendo da tempo una legislazione all’altezza degli sforzi dei nostri agricoltori, che oggi risulta strategica alla luce del Green Deal europeo e delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità. Chiediamo quindi che la legge venga al più presto approvata definitivamente ed entri in vigore, l’unanimità espressa dalle forze politiche in ComAgri ci fa ben sperare sulla velocità dell’iter”, conclude Santoianni.

Il biologico è un settore in costante crescita e rappresenta una fetta importante del Made in Italy, con il nostro Paese tra i leader in Europa. L’estensione dedicata è di 2 milioni di ettari, pari al 15% della superficie agricola nazionale (non distante dall’obiettivo del 25% entro il 2030 indicato dalla Commissione Europea per tutti i paesi membri dell’Unione), focalizzata soprattutto al Sud (Sicilia, Puglia, Calabria) e in Emilia-Romagna mentre sono oltre 80.000 gli operatori.

Tra le novità normative del disegno di legge sul biologico vi è l’introduzione di un marchio per il bio italiano così da distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro Paese, un modo per garantire la massima trasparenza sull’origine e la filiera dei prodotti e per rendere maggiormente consapevoli i consumatori. Vi sono poi i piani d’azione per il settore e per le sementi, il Fondo per lo sviluppo, il sostegno alla ricerca e alla formazione. Viene istituito, inoltre, un Tavolo tecnico presso il ministero delle Politiche Agricole che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica al fine di individuare le criticità del settore e offrire le relative soluzioni. Viene rafforzata, poi, la filiera biologica attraverso la promozione dell’aggregazione tra produttori.

Fonte informazioni: agenzie di stampa