Francesca Morvillo e Giovanni Falcone

Santoianni: “l’esempio di Falcone e Borsellino vive nelle scelte di imprenditori e cittadini onesti”

“A 28 anni dalla strage di Capaci risuonano nella nostra memoria le parole e le azioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Esse sono particolarmente dense di significato in questo momento storico in cui la crisi sociale prodotta da quella economica rischia di avviluppare nelle tenebre la parte più debole della società. Come ci ricorda oggi il Capo dello Stato Sergio Mattarella, è in queste tenebre di paura che prospera la mafia. Diventa perciò nostro compito dare voce e sostegno all’esempio virtuoso di moltissimi imprenditori e cittadini onesti, impegnati quotidianamente a presidiare la legalità nei propri territori, non concedendo spazio vitale alle mafie”. Queste le parole di Giuseppino Santoianni, Presidente AIC, in memoria dei due giudici uccisi da Cosa Nostra. E, con loro, Francesca Morvillo e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina. “È questa la luce che resta accesa dopo l’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino”, – prosegue Santoianni – “e tocca a noi non farla spegnere. I mesi che ci aspettano saranno difficili, ce ne stiamo accorgendo ogni giorno di più, perciò serve uno sforzo straordinario. Anche per questo oggi portiamo nella nostra memoria e nella nostra coscienza, con profonda gratitudine e rispetto, il coraggio e l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.