Infortuni lavoro, AIC: Dati agghiaccianti, necessaria presa di coscienza collettiva

“Quelli forniti da Inail sono dati agghiaccianti che ci spingono a moltiplicare gli sforzi per prevenire gli incidenti, mortali e non, sul posto di lavoro. Avere un morto ogni 8 ore e un infortunato ogni 50 secondi è intollerabile in un Paese come il nostro, che la Costituzione proclama fondato sul lavoro”. Così Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, a proposito dei dati Inail che indicano in crescita quest’anno gli infortuni sul lavoro.

Tra gennaio e ottobre 2021 le denunce sono state 448.110 (+6,3% rispetto allo stesso periodo del 2020), di cui 1.017 con esito mortale. Guardando all’agricoltura in soli 10 mesi si contano almeno 112 morti, con un incremento del 19,1% rispetto all’anno precedente. “L’argine a questi numeri – che sono prima di tutto storie di vite spezzate – passa per una presa di coscienza collettiva: chiedere più investimenti in sicurezza sul lavoro, macchinari con dotazioni a norma, formazione, attenzionando anche il tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+14,8% gli incidenti mortali in itinere e +20,4% i casi di infortunio), significa lavorare meglio mettendo al primo posto la sicurezza della persona”, dichiara il Presidente di AIC.