Giornata mondiale della lotta contadina. AIC: più diritti per gli agricoltori significa più diritti per tutti
“Come associazione nata su impulso delle lotte contadine del nostro Paese, siamo molto sensibili al tema dei diritti di chi lavora in agricoltura, a qualunque latitudine si trovi”. Lo afferma Giuseppino Santoianni, Presidente di AIC, in occasione della Giornata mondiale della lotta contadina che commemora anche questo 17 aprile la strage di 25 anni fa, quando 19 contadini venivano uccisi durante l’occupazione delle terre incolte a Eldorado do Carajas, in Brasile, ma anche le uccisioni che si sono susseguite negli anni successivi e che continuano a tutt’oggi. In diversi paesi del mondo i diritti essenziali delle famiglie contadine si scontrano con l’accaparramento delle terre e lo sfruttamento senza limiti delle risorse del sottosuolo. “L’Europa deve alzare la voce per difendere i diritti dei contadini dei paesi più poveri dallo strapotere di multinazionali che in quei luoghi mostrano un volto feroce, un volto che non possiamo fingere di non vedere”, – dichiara Santoianni, – “tanto più quando si tratta di entità che originano proprio qui. Non possiamo fare due pesi e due misure quando si tratta di diritti fondamentali, le nostre vite di europei non valgono più di quelle delle persone che vivono nel Sud del Mondo”. Le storie di allontanamenti forzati di intere comunità, risorse vitali inquinate irreversibilmente, sfruttamento fino allo stremo dei lavoratori sono regolarmente riportate all’attenzione mondiale da organizzazioni internazionali e associazioni di volontariato, che le annoverano tra le cause di emigrazione da diversi territori, ma restano spesso inascoltate. “L’AIC è consapevole delle proprie origini e della missione che ne deriva non solo a sostegno delle piccole e medie imprese italiane, ma anche al fianco degli agricoltori nel resto del mondo. Oltretutto dev’essere chiaro che nel nostro stesso continente lo strapotere delle multinazionali non è stato ancora sufficientemente arginato e riequilibrato in modo da tutelare adeguatamente le piccole e piccolissime produzioni. Abbiamo ancora molto lavoro da fare“, conclude il Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori.