Giornata mondiale contro il lavoro minorile, AIC: “È urgente invertire la tendenza in Italia e nel mondo”

“Il lavoro minorile è una piaga contro cui combattiamo da sempre, veder crescere il numero dei bambini sfruttati come sta avvenendo in modo ancora più allarmante durante questa pandemia ci chiama ad agire con forza per invertire la rotta”. Lo dichiara Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori. Il numero di bambini costretti in lavoro minorile è salito a 160 milioni nel mondo, un aumento di 8,4 milioni negli ultimi quattro anni. Altri milioni di bambini sono a rischio a causa dell’impatto della crisi generata dal COVID-19. Lo afferma un nuovo rapporto congiunto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e dell’UNICEF, pubblicato oggi in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Il rapporto evidenzia  che i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni costretti in forme di  lavoro minorile sono aumentati in modo significativo e rappresentano poco più della metà del totale a livello globale. Dal 2016, il numero di bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni occupati in lavori pericolosi — definiti come lavori che possono danneggiare la salute e lo sviluppo psico-fisico e morale dei bambini e adolescenti— è aumentato di 6,5 milioni, fino a raggiungere 79 milioni. Il settore agricolo rappresenta il 70 per cento dei bambini occupati in forme di  lavoro minorile (112 milioni), seguito dal 20 per cento nei servizi (31,4 milioni) e dal 10 per cento nell’industria (16,5 milioni). “Questo dato ci preoccupa molto, significa che non abbiamo fatto abbastanza, sia per la stragrande maggioranza dei bambini toccati da questa piaga, soprattutto per i bambini che vivono nelle zone più povere del mondo. Senza dimenticare che l’Italia non è affatto esente da questo grave problema, l’ha giustamente ricordato oggi il nostro Capo dello Stato Sergio Mattarella, chiedendo uno sforzo corale di tutta la società, a cui l’AIC aderisce con convinzione”, conclude il Presidente Santoianni.