“Donne in Campo”, AIC: bene l’investimento sulle imprenditrici, rendiamolo sistemico
«Ottima notizia l’investimento sulle donne in agricoltura attraverso il Decreto Donne in Campo approvato in Conferenza Stato Regioni. Questa misura – che comprende mutui agevolati a tasso zero e fideiussioni assicurative oltre che bancarie – dovrebbe contribuire ad incidere sulle diseguaglianze di genere esistenti nel mondo agricolo». Lo dichiara Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, che prosegue: «La complessità dei rapporti donne-imprese agricole è fotografata efficacemente da Crea. Le aziende guidate da donne sono il 33% del totale, mentre un’elevata percentuale femminile è impiegata nell’impresa guidata dal coniuge, dove spesso lavorano anche altre donne imparentate al titolare. Crea sottolinea come non si sia riusciti ad oggi a tradurre il principio delle pari opportunità – richiamato nella normativa europea – in indicatore che misuri l’impatto degli investimenti disoccupazione femminile. La condizione lavorativa femminile in agricoltura continua ad essere caratterizzata da una maggiore fragilità sia per le imprenditrici (la produzione media standard delle aziende guidate da uomini è più del doppio di quella delle aziende a conduzione femminile) che per le salariate (il 64% dell’occupazione dipendente in agricoltura è a tempo determinato, le donne, il 77,7%, sono più precarie degli uomini, 59,3%). Alla luce di questi dati appare evidente come l’iniziativa Donne in Campo vada nella direzione giusta e che l’impegno verso le pari opportunità debba essere sistemico e coinvolgere una pluralità di attori, senza tralasciare l’infrastruttura sociale delle zone interne».