AIC: in ER colpite 2 aziende agricole su 5, in media 70mila euro di danni a imprese agricole. Bonaccini interviene al Congresso AIC

Due aziende agricole su cinque sono state colpite direttamente dall’alluvione dell’Emilia Romagna, con danni che si aggirano in media su oltre 70mila euro di danno per singola azienda. E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Associazione Italiana Coltivatori sui dati della Protezione Civile. «Sono enormi le perdite causate dalla recente ondata di esondazioni e dalle conseguenti frane che hanno colpito l’Emilia-Romagna, che mettono a dura prova lo spirito regionale del tin bota», commenta Giuseppino Santoianni, presidente di Aic. Il commento è arrivato durante il secondo giorno del Congresso nazionale di Aic, che ha visto anche la partecipazione in collegamento del presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. 

L’Aic fa appello al governo da giorni perché venga nominato al più presto il commissario alla ricostruzione, per dare certezze alle persone e alle imprese colpite. Fra le aziende coinvolte direttamente, i danni maggiori si sono riscontrati nelle coltivazioni, in particolare quelle ortofrutticole e vitivinicole. Per quanto riguarda quest’ultime, sono stati compromessi dall’alluvione più di 27.000 ettari coltivati a vite che nel peggiore dei casi dovranno essere ricostruiti da zero e ciò implica tre anni di tempo con più di 540 milioni di euro di spesa. Ugualmente per le pesche e le albicocche, dove gli ettari coinvolti sono 7.500 e 4.500 con costi che superano – rispettivamente – 146 milioni di euro e 74 milioni di euro a cui si aggiungono poi i mancati ricavi che durante i tre anni necessari per arrivare alla piena produzione ammontano all’incirca in 150 milioni di euro per le pesche e 87 milioni di euro per le albicocche.

L’alluvione poi non ha risparmiato le api, infatti una arnia su tre presente in regione è andata perduta creando ripercussioni dirette sul mondo vegetale per via dell’importante ruolo eco-sistemico che svolgono nell’impollinazione. Mentre per quanto riguarda gli allevamenti sono circa 5.000 le aziende zootecniche che hanno subito ingenti perdite (suini, bovini e avicoli) a causa degli “straordinari” eventi climatici. Ai danni diretti si sommano poi quelli indiretti causati dall’interruzione delle attività produttive e di commercio e risulta urgente intervenire al più presto per il ripristino della viabilità, per interrompere la spirale negativa generata dall’incertezza sulle vie di comunicazione e quindi del commercio che rischia di inghiottire molte aziende agricole. La regione stima oltre 750 milioni di euro solo per quanto riguarda i danni alla mobilità locale. All’ultimo aggiornamento, 28 frazioni risultano ancora completamente isolate.