AIC: i dati sulle regolarizzazioni in agricoltura sono deludenti
“A conclusione della finestra temporale in cui è stato possibile per le persone che lavorano in Italia da irregolari poter procedere alla regolarizzazione, i dati resi pubblici dal Viminale sono deludenti rispetto alle aspettative”. Questo il commento di Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori sui dati del Viminale, secondo cui sono solo 30.694 su 207.542 le domande per l’emersione del lavoro subordinato, mentre il lavoro domestico e di assistenza alla persona costituisce l’85% delle domande trasmesse (176.848). Prosegue Santoianni: “Come AIC avevamo chiesto fin dall’inizio della pandemia un impegno dei ministeri competenti per favorire l’emersione del lavoro nero sia dei cittadini italiani che di quelli immigrati come strumento per combattere il caporalato e rafforzare i diritti di lavoratori e imprenditori onesti, ma anche per rendere possibile il tracciamento di tutti come i tempi di pandemia ci richiedono. Purtroppo la proposta non è stata recepita nella sua forma più coraggiosa, che avrebbe permesso di produrre un reale cambiamento a favore dei diritti dei lavoratori e a tutela della stragrande maggioranza di imprenditori onesti di questo paese, che fanno impresa rispettando le regole e sono penalizzati dalla concorrenza sleale di chi sfrutta i lavoratori e si allea con la criminalità per far crescere i propri affari. Abbiamo sostenuto comunque la regolarizzazione, ma alla luce dei dati non possiamo che affermare con amarezza che siamo ben lontani dal fare la differenza”.