Agricoltura contadina, AIC: promuovere chi crea valore aggiunto per la collettività
«Si tratta di trasformare in atti concreti un principio: le istituzioni devono tutelare e promuovere chi crea valore aggiunto per la collettività attraverso azioni di resilienza a spopolamento e degrado, – soprattutto nelle aree interne – contrasto al dissesto idrogeologico, produzione di cibi sani con metodi rispettosi dell’ecosistema. È di questo che stiamo parlando quando parliamo di agricoltura contadina». Così il Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori Giuseppino Santoianni a proposito del DL “Disposizioni in materia di agricoltura contadina” in discussione in Commissione Agricoltura alla Camera. È un’agricoltura portata avanti su base famigliare, molto importante nel nostro Paese. Dall’ultimo censimento delle aziende agricole in Italia in base alla dimensione economica (2010), è emerso che le aziende con reddito lordo inferiore a 10.000 euro erano 1.086.000, pari al 67 per cento, le aziende intermedie (reddito lordo tra 10.000 e 20.000 euro) erano 225.000, pari al 14 per cento, e le imprese (reddito lordo oltre 20.000 euro) erano 310.000, pari al 19 per cento (di cui il 70 per cento con reddito lordo inferiore a 100.000 euro). Alle realtà censite andrebbero aggiunte le pratiche di agricoltura che forniscono prodotti alimentari per l’autoconsumo e lo scambio non monetario a tutt’oggi non stimati.
«Occorre pensare a interventi di defiscalizzazione, soprattutto a favore di chi opera in zone montane e svantaggiate, con incentivi per il ricambio generazionale, perché no legato al recupero e utilizzo dei terreni non coltivati, e l’accesso alle nuove tecnologie. Non per forza gli strumenti ad alta tecnologia devono essere legati alla produzione industriale, è tempo di abbandonare certe gabbie mentali», prosegue Santoianni. Una proposta significativa del DL è quella di pensare chi svolge agricoltura contadina anche in termini di soggetto che può erogare servizi. «È un indirizzo che ci auguriamo possa essere sviluppato attentamente, noi di AIC crediamo sia uno strumento importante», conclude Santoianni.