“Aderiamo a ‘Sciopero Invisibili'”. AIC in piazza il 18 maggio con la Lega Braccianti

“Saremo anche noi davanti a Montecitorio per far sentire la voce di AIC a difesa dei diritti fondamentali delle persone, dei lavoratori braccianti ma anche di altre categorie, tutte con un denominatore comune: l’invisibilità. Saremo in piazza per dire loro che noi li vediamo e che faremo tutto ciò che è possibile perché siano visti anche dalle istituzioni”. Così Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, commenta l’adesione dell’associazione allo sciopero indetto dalla Lega Braccianti per martedì 18 maggio, dalle ore 14, davanti a Montecitorio. “AIC è da sempre vicina ai braccianti e ai lavoratori sfruttati, da quando la nostra stessa associazione è nata. Oggi abbiamo la riconferma che l’avanzare della tecnologia non fa automaticamente avanzare i diritti. Il caso dei rider ne è un esempio. Sappiamo anche che dietro ai casi di sfruttamento generalizzato e capillare dei lavoratori nei campi c’è la criminalità organizzata e un sistema che crea profitti ingiusti, falsando per di più la concorrenza a danno degli imprenditori agricoli onesti. Tutto questo va combattuto con forza”, continua Santoianni.

AIC lo sta facendo sia approntando un sistema per assistere gli ultimi, gli invisibili, portando da loro i nostri sportelli di Patronato Inpal e CAF AIC, sia chiedendo con forza alle istituzioni di intervenire. “Purtroppo la regolarizzazione di un anno fa è caduta preda dei troppi compromessi al ribasso, non riuscendo a centrare l’obiettivo che avevamo chiesto al Governo di portare a casa: far emergere i lavoratori sfruttati e ricattati dall’invisibilità. Ci auguriamo si possa riparare al più presto a questa mancanza. Non pensiamo però che invisibile oggi sia solo sinonimo di lavoratore straniero. Abbiamo ancora davanti agli occhi il volto di Luana D’Orazio, la giovanissima operaia morta nell’orditoio dove lavorava. Come lei muoiono e rimangono ferite così tante persone da spingerci a chiedere al Governo di mettere al centro della sua azione le risposte a questi problemi prima che diventino drammi. Il livello di democrazia di un Paese si misura dalla cura che riserva agli ultimi, alle persone prive di voce, agli invisibili. Questo è scritto nello spirito della nostra Costituzione e questo vogliamo portare con decisione in piazza Montecitorio martedì 18 maggio”, conclude il Presidente di AIC.