Acqua, AIC: “Investire nell’ammodernamento della rete idrica e in tecnologie anti spreco”

L’acqua è vita, nessuno lo sa meglio di un agricoltore che cura dalla semina alla maturazione il cibo che arriva sulle nostre tavole. La tradizionale vocazione a prendersi cura delle risorse naturali, che caratterizza le pmi agricole italiane, incontra oggi l’efficienza della tecnologia e si può ridurre quindi drasticamente lo spreco di acqua”. Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori Giuseppino Santoianni in occasione del 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. “Chiediamo al Governo Draghi di sostenere la diffusione capillare delle tecnologie anti spreco nelle zone rurali del nostro Paese, sia come scelta diretta e strategica dell’Italia che come elemento del nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza legato al Recovery Fund”, prosegue Santoianni. “Portiamo nuovamente all’attenzione delle autorità competenti il fatto che la rete idrica nazionale vada sistemata e ammodernata per ridurre il tasso di dispersione e per renderla più capillare, così come è necessario utilizzare meglio le acque reflue. La scarsità d’acqua, così come i violenti nubifragi e gli altri eventi meteorologici estremi hanno un impatto diretto sul settore primario. È sempre stato così ma il cambiamento climatico sta rendendo più devastanti questi fenomeni ed occorre quindi adeguare anche gli strumenti di intervento a tutela. Investire nel settore idrico e nelle tecnologie anti-spreco dev’essere una priorità strategica del nostro Paese per anticipare gli eventi invece che inseguirli”, conclude il Presidente dell’AIC.