75°Giornata Alimentazione, AIC: serve coraggio e visione per le generazioni future
“A 75 anni dall’istituzione della FAO che ci porta ogni 16 ottobre a ricordare l’importanza dell’alimentazione, la pandemia quest’anno ha spinto il mondo intero a guardare al cibo con occhi diversi, a dare nuovo senso alla definizione di “settore primario”, a essere consci dell’interdipendenza globale su moltissimi piani”, – commenta Giuseppino Santoianni, Presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, l’anniversario della Giornata Mondiale dell’Alimentazione – “e se i dati FAO dicono che nel 2019 quasi 690 milioni di abitanti del pianeta hanno sofferto la fame e che altri 130 milioni cadranno nella morsa della malnutrizione cronica per le conseguenze dell’emergenza coronavirus, è molto importante decidere di non voltarsi dall’altra parte e dare un contributo concreto. Abbiamo ascoltato per anni discorsi di pseudo progresso su come il cibo prodotto su scala industriale avrebbe sconfitto la fame nel mondo, mentre la situazione sta peggiorando. L’anno scorso hanno sofferto la fame 10 milioni di persone in più rispetto all’anno precedente e quasi 60 milioni in più rispetto a cinque anni fa. Oggi è più che mai chiaro che l’agricoltura sostenibile e amica dell’ambiente, su piccola scala e che metta al centro i diritti e le esigenze dell’uomo è la risposta. È questo” – continua Santoianni – “il patrimonio che dobbiamo lasciare in dote alle generazioni future, ma sappiamo che ci viene richiesto coraggio e visione per cambiare il corso delle cose. Occorre però fare il massimo perché ha ragione Papa Francesco” – conclude Santoianni – “la fame non è solo una tragedia ma anche una vergogna per tutti coloro che possono agire e non lo fanno”.