L’AIC alla Festa della Comunità Sikh il 4 maggio a Comune di Mantova – per il Presidente Santoianni: “Un ponte tra culture nel rispetto del lavoro, della dignità e dell’integrazione”

La festa si terrà il 4 maggio a Mantova, nella splendida cornice dei giardini di Palazzo Tè per ribadire i legami tra l’AIC e una delle comunità più numerose del nostro Paese

“Sono profondamente onorato – dichiara il Presidente dell’AIC (Associazione Italiana Coltivatori) Giuseppino Santoianni – di essere stato invitato a rappresentare l’AIC in un momento di grande spiritualità, identità, accoglienza e orgoglio per la comunità indiana Sikh, qual è la Festa che si terrà il prossimo 4 maggio a Mantova, nella splendida cornice dei giardini di Palazzo Tè e in giro per la città, per ribadire i legami tra la nostra Associazione e una delle comunità più numerose, laboriose e radicate nel nostro Paese”.

In Italia, questa comunità indiana che ha iniziato ad insediarsi circa 30 anni fa, conta oggi oltre 300 mila persone, di cui quasi 7 mila solo nella città di Mantova.

Durante l’iniziativa cui interverrà il Sindaco Mattia Palazzi, sarà proprio Santoianni ad annunciare il recente accordo di collaborazione tra AIC e l’Associazione Sat Sri Akaa, rappresentata dal Presidente Singh Balraj, la più grande organizzazione di cittadini indiani in Europa, con migliaia di aderenti regolarmente soggiornanti in Italia.

“Questo accordo – prosegue Santoianni – rappresenta un passo fondamentale per valorizzare il ruolo dei lavoratori stranieri che contribuiscono attivamente alla nostra economia, in particolare nel mondo agricolo, e per l’AIC che esiste da oltre 55 anni ed ha circa 250.000 aderenti e più di 35.000 aziende iscritte, il contrasto al caporalato e il rispetto delle condizioni di lavoro sono principi cardine condivisi da entrambe. Per questo – conclude il Presidente Giuseppino Santoianni – abbiamo predisposto un’apposita piattaforma digitale dedicata ai lavoratori indiani dipendenti, soprattutto quelli del comparto agricolo, per garantire manodopera qualificata, selezionata e alla quale offrire una tutela adeguata per valorizzare ogni contributo umano, culturale e professionale. E solo in questo modo potremo garantire una vera integrazione della comunità Sikh il cui operato li vede contribuire alla crescita economica del paese e allo sviluppo del Made in Italy sostenibile”.