L’Associazione Italiana Coltivatori aderisce all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile

AIC fa parte dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), la più grande rete di organizzazioni della società civile italiana sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, nata per far conoscere l’Agenda 2030 dell’Onu e per contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs).

L’Assemblea degli Aderenti all’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) ha ritenuto importante per il conseguimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile l’attività vocata all’equità sociale che l’Associazione Italiana Coltivatori svolge nei territori da oltre cinquant’anni.

Con queste motivazioni è stata accolta favorevolmente la richiesta di AIC di partecipare attivamente all’implementazione di strategie di sviluppo sostenibile dell’Alleanza che affrontino i cambiamenti economici e sociali in atto, partendo dal coinvolgimento responsabile di tutti i protagonisti della filiera agroalimentare che l’Associazione rappresenta.

Così come le ondate pandemiche hanno contribuito a un balzo in avanti dell’alfabetizzazione digitale del Paese, nell’attuale scenario di crisi energetica che più volte abbiamo sottolineato come sindacato agricolo e i cui rincari mettono a rischio le attività agricole dei nostri coltivatori, si registra un’accelerazione della transizione agro-ecologica verso modelli di produzione alimentare più sostenibili che accantonano le più dispendiose fonti fossili a favore di quelle rinnovabili.

«Nel perseguimento della nostra visione di garantire uno sviluppo ordinato e in equilibrio con l’ambiente del mondo agricolo e delle sue comunità italiane e internazionali, sappiamo che tale transizione deve però essere sostenuta attivamente dallo Stato e dai diversi stakeholder della filiera agroalimentare – dichiara il Presidente di AIC Giuseppino Santoianni – intendiamo quindi dare il nostro contributo e agire dentro l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile affinché la sua voce autorevole sia rafforzata da un riscontro continuo e concreto delle buone agricolturE del Paese».

«Così come specialmente in tempi di siccità è necessaria una gestione idrica efficiente e senza sperperi, nei gruppi di lavoro di ASviS a cui parteciperemo centellineremo la parola “sostenibilità”, nella convinzione che questo termine – ormai presente in quasi tutti i discorsi pubblici – non debba essere abusato se non lo si vuole svuotare progressivamente della sua consistenza ed energia» prosegue Santoianni.

«Al contrario, non centellineremo le buone pratiche sostenibili che si riconducono a questi nuovi modelli di sviluppo e che molte imprese agricole già hanno maturato nella versione integrata fra tutela dell’ambiente, prosperità economica e giustizia sociale» conclude il Presidente dell’AIC.

Azioni concrete e virtuose, dunque, che debbono essere promosse per far sì che molti altri imprenditori della filiera agroalimentare ne seguano la traiettoria volta a raggiungere, con il contributo primario delle agricolture del Paese e con gli strumenti previsti dal PNRR e dal Next Generation UE, gli obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati con l’Agenda 2030 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.