
Contraffazione alimentare: 302 milioni di euro persi in Italia tra vini e alcolici. L’allarme dell’EUIPO nella Giornata mondiale contro la contraffazione
Cosa c’è in tavola?”. È la domanda con cui l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) apre la campagna in occasione della Giornata mondiale contro la contraffazione
ROMA, 11 giugno 2025 – “Cosa c’è in tavola?”. È la domanda con cui l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) apre la campagna in occasione della Giornata mondiale contro la contraffazione, accendendo i riflettori su un fenomeno criminale sempre più sofisticato e dannoso: la contraffazione di alimenti e bevande. Un fenomeno che in Italia ha causato perdite per 302 milioni di euro nel solo comparto dei vini e degli alcolici, secondo le stime dell’EUIPO.
Un’emergenza silenziosa che danneggia l’economia, mette a rischio la salute pubblica e mina il prestigio delle produzioni agroalimentari europee, a partire da quelle a Indicazione Geografica. A essere colpiti non sono soltanto beni di lusso o capi d’abbigliamento, ma anche prodotti quotidiani come biscotti, pasta, dolciumi e in particolare bevande alcoliche, settore tra i più vulnerabili alla contraffazione.
La relazione 2025 di Europol (SOCTA) evidenzia come l’evoluzione del commercio elettronico abbia favorito la diffusione di prodotti fraudolenti, alterando etichette e imballaggi, manipolando i processi produttivi e sfruttando illecitamente la reputazione di prodotti di alta gamma. La portata del fenomeno è emersa anche dall’operazione OPSON 2024, condotta da Europol e Interpol, che ha portato al sequestro di 22.000 tonnellate di alimenti e 850.000 litri di bevande, per un valore commerciale stimato in 91 milioni di euro. Undici reti criminali sono state smantellate e 278 persone segnalate all’autorità giudiziaria.
L’impatto economico della contraffazione è drammatico: secondo le analisi dell’EUIPO, tra il 2013 e il 2017, il settore europeo del vino e degli alcolici ha subito una perdita complessiva di 2,3 miliardi di euro all’anno, con quasi 5.700 posti di lavoro andati persi. Le perdite fiscali per gli Stati membri sono state quantificate in oltre 2 miliardi di euro l’anno. Tra i principali Paesi di origine dei prodotti contraffatti sequestrati figurano la Cina e la Turchia.
Sotto attacco anche il sistema delle Indicazioni Geografiche, che rappresenta un presidio di qualità, autenticità e valore territoriale. Attualmente, l’Unione europea conta più di 3.600 prodotti registrati tra DOP, IGP e STG. Francia, Italia e Germania guidano la classifica per numero di prodotti IG e volume di vendite. Il vino da solo rappresenta oltre il 50% del consumo totale di prodotti IG nell’UE, rendendolo particolarmente esposto ai tentativi di imitazione e frode.
L’EUIPO ricorda che alcuni prodotti fraudolenti sequestrati contenevano sostanze altamente pericolose, come metanolo, mercurio, fipronil e pesticidi. Il rischio per la salute è concreto e sottolinea l’urgenza di controlli sempre più efficaci e coordinati a livello internazionale.
Nell’ambito della campagna “Cosa c’è in tavola?”, l’EUIPO invita i consumatori a verificare attentamente l’origine dei prodotti acquistati, a rivolgersi solo a canali ufficiali e a controllare la presenza dei loghi IG (DOP, IGP, STG). Suggerisce inoltre di utilizzare strumenti di autenticazione – come QR code o ologrammi – e di prestare attenzione a errori di stampa, confezioni difettose o altri segni sospetti.
La lotta alla contraffazione alimentare, che spesso si intreccia con altri reati gravi – dal traffico di droga al riciclaggio – richiede una risposta sistemica e integrata. L’EUIPO continua a collaborare con le forze di polizia, i produttori e le istituzioni europee per rafforzare i controlli, formare gli operatori e proteggere un’eccellenza produttiva che è parte integrante dell’identità europea.