
BEI e Commissione UE: ecco il primo studio congiunto sui rischi climatici in agricoltura
Presentata la prima analisi sistemica condotta a livello UE sul tema dell’assicurazione agricola realizzata dalla BEI Advisory con il supporto della Commissione europea
Roma, 20 maggio 2025 – L’agricoltura europea si trova di fronte a una crescente vulnerabilità di fronte agli effetti del cambiamento climatico, con perdite economiche annuali stimate in oltre 28 miliardi di euro dovute a eventi meteorologici estremi come siccità e alluvioni. È quanto emerge dal nuovo studio congiunto pubblicato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dalla Commissione europea, che evidenzia il ruolo centrale che i sistemi assicurativi possono assumere nella gestione dei rischi climatici nel comparto agricolo dell’Unione.
Il rapporto, la prima analisi sistemica condotta a livello UE sul tema dell’assicurazione agricola, è stato realizzato da BEI Advisory con il supporto della piattaforma fi-compass e del gruppo globale di intermediazione assicurativa Howden. Secondo lo studio, solo il 20-30% delle perdite agricole legate al clima risulta attualmente coperto da sistemi assicurativi pubblici, privati o mutualistici, compresi quelli sostenuti dalla Politica Agricola Comune (PAC). Un dato che, in un contesto di crescente instabilità climatica, sollecita un deciso rafforzamento degli strumenti di prevenzione e mitigazione.
“La crescente incertezza climatica incide direttamente sulla produzione alimentare. Mitigare questi rischi tramite strumenti assicurativi è fondamentale per sostenere la capacità di investimento degli agricoltori europei”, ha affermato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI, sottolineando l’impegno della Banca nel rafforzare la resilienza del settore agroalimentare europeo.
Secondo le previsioni contenute nel rapporto, l’aggravarsi della crisi climatica potrebbe far aumentare le perdite economiche fino al 66% entro il 2050, incidendo significativamente sulla redditività e sulla stabilità del settore primario. L’analisi stima che le perdite climatiche attuali rappresentino già il 6% della produzione agricola e zootecnica annua dell’UE.
In risposta a queste sfide, la Commissione europea ha ribadito la necessità di adottare strumenti finanziari innovativi, come obbligazioni catastrofali e sistemi di riassicurazione pubblico-privati, oltre a interventi mirati per favorire una risposta tempestiva in caso di disastri naturali.
Il Commissario europeo per l’Agricoltura e l’alimentazione, Christophe Hansen, intervenuto oggi alla conferenza BEI-Commissione a Bruxelles, ha dichiarato: “Già oggi assistiamo a un rallentamento della crescita dei raccolti dovuto alla scarsità d’acqua. Se non interveniamo subito, rischiamo un calo sensibile nella produzione di cereali come mais e frumento. I nostri agricoltori sono i primi a subire le conseguenze degli eventi estremi. È nostra responsabilità sostenere la loro resilienza”.
Hansen ha inoltre annunciato che la Commissione è al lavoro su un piano di adattamento ai cambiamenti climatici, volto a orientare gli investimenti pubblici e privati verso la protezione del settore agricolo europeo.
Il Gruppo BEI, nel frattempo, ha già attivato numerose iniziative a sostegno del settore: finanziamenti diretti alle imprese agricole, sviluppo di infrastrutture rurali (come sistemi irrigui e viabilità locale) e consulenza tecnica agli Stati membri per ottimizzare l’utilizzo dei fondi PAC e attrarre capitali aggiuntivi.
Lo studio raccomanda inoltre che l’espansione dell’assicurazione agricola sia accompagnata da un’adozione più ampia di misure di adattamento climatico da parte degli operatori del settore, affinché l’UE possa affrontare le sfide future con maggiore resilienza e capacità di risposta.