
Rapporto ASviS, AIC “Ritardi incomprensibili sull’Agenda 2030, fondamentale accelerare”
“Il Rapporto ASviS evidenzia la crescente difficoltà nel raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs). I conflitti e il cambiamento climatico aggravano le difficoltà delle imprese, soprattutto delle PMI. È urgente trasformare il consenso internazionale espresso anche dalle economie più industrializzate sull’accelerazione degli SDGs in azioni concrete per garantire un progresso sostenibile, ormai imprescindibile per la competitività e l’equità delle nostre economie”.
Lo afferma Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, commentando il IX Rapporto ASviS “Coltivare ora il nostro futuro”. Il monitoraggio ASviS a livello globale mostra che solo il 17% dei target verrà raggiunto entro il 2030, nonostante 8 cittadini su 10 nel mondo chiedano un’azione più incisiva contro il cambiamento climatico.
“Come AIC abbiamo contribuito al Rapporto con proposte nei gruppi di lavoro dedicati alle tematiche dei coltivatori” – commenta Santoianni – “a livello nazionale il Rapporto mostra l’esigenza di un’accelerazione sul Piano per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questo per il settore agricolo vuol dire soprattutto: attenzione allo sviluppo della strategia per le Aree interne, contrasto al caporalato, con l’introduzione di incentivi per l’ingresso nella Rete Agricola di Qualità, una legge quadro per l’imprenditoria femminile, ma anche lotta allo spreco e all’insicurezza alimentare. L’Europa poi deve fare di più. Bisogna orientare gli investimenti pubblici e la finanza privata verso la transizione ecologica e digitale delle nostre PMI” aggiunge Santoianni. “Come Associazione sosteniamo il ruolo strategico dell’Agenda 2030 e continueremo a mettere a disposizione le nostre energie nei gruppi di lavoro tematici di ASviS per arricchire il confronto su aspetti che riteniamo prioritari al perseguimento degli obiettivi come lo sviluppo delle aree interne, la sicurezza sul lavoro e il coinvolgimento dei giovani e delle donne nel settore agricolo”.