Mercosur, AIC: “rivedere l’intesa, ma il non accordo è un errore”

“L’accordo UE-Mercosur va rivisto per superare i rischi ambientali e commerciali che potrebbe generare, ma farlo saltare non è una soluzione. In un mondo sempre più interconnesso, il costo del non accordo rischierebbe di ridimensionare il commercio agroalimentare europeo”. Lo dichiara Giuseppino Santoianni, presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori, intervenendo nel dibattito sulla ratifica dell’accordo di libero scambio, sviluppatosi nel contesto del G20 di Rio de Janeiro.

I dati del 2024 confermano l’Ue tra i leader dell’export agroalimentare, con 137,2 miliardi di euro da gennaio a luglio (+3% sul 2023) e un record di 20,8 miliardi a luglio (+15%). “Per un accordo migliore, è necessario che gli obiettivi ambientali previsti diventino vincolanti e che sia garantita una maggiore tutela delle indicazioni geografiche,” – commenta il presidente di AIC. – “Inoltre i contingenti tariffari, che limitano le importazioni a dazi agevolati di alcuni beni sensibili, devono essere affiancati da clausole che incentivino il commercio sostenibile e rafforzino la cooperazione agricola su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

“Come associazione datoriale sosteniamo ogni sforzo che favorisca l’internazionalizzazione delle pmi agricole europee, valorizzando un’agricoltura sostenibile e di qualità e diffondendo a livello globale le buone pratiche che tutelano la sicurezza alimentare nelle nostre società”, conclude Santoianni.